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La protesta

Metalmeccanici in piazza a Mestre: sciopero e corteo per il contratto nazionale

Venerdì 20 giugno manifestazione regionale dei lavoratori veneti del settore metalmeccanico

Crisi alla Meneghetti: Sciopero e Proteste per 40 Licenziamenti in Veneto

Foto di repertorio

È in programma per venerdì 20 giugno una nuova giornata di sciopero e mobilitazione dei metalmeccanici del Veneto. Al centro della protesta, lo stallo del rinnovo del contratto nazionale, che ha spinto Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm a organizzare un corteo regionale a Mestre, con la partecipazione di migliaia di lavoratori provenienti da tutte le province.

A dare il via al corteo saranno, alle ore 8.30, i lavoratori dello stabilimento Fincantieri, che si muoveranno dai cancelli dell’azienda per raggiungere, intorno alle 9, il resto dei manifestanti all’inizio di Corso del Popolo. Da lì, tutti insieme sfileranno fino a piazza Ferretto, dove sono previsti gli interventi dei segretari regionali delle tre sigle sindacali e dei delegati aziendali. A concludere la manifestazione sarà l’intervento del segretario nazionale Uilm, Rocco Palombella.

Si prevede un’adesione importante: oltre 1.000 lavoratori dalla provincia di Treviso e più di 200 da Belluno. La giornata di protesta porterà il totale delle ore di sciopero per il rinnovo contrattuale a 40, a cui si sommano il blocco degli straordinari e delle flessibilità, oltre all'esposizione delle bandiere sindacali davanti agli stabilimenti.

Le organizzazioni sindacali denunciano l’atteggiamento di chiusura di Federmeccanica e Assistal, che a distanza di quasi un anno dalla scadenza dell’ultimo contratto rifiutano ancora di sedersi al tavolo per riaprire le trattative. La stessa situazione di stallo si registra anche sul fronte delle piccole e medie imprese aderenti a Unionmeccanica-Confapi, dove i negoziati sono fermi dal 17 marzo.

«È inaccettabile che in un contesto così delicato, segnato da crisi internazionali, tensioni geopolitiche e difficoltà economiche che colpiscono duramente anche il tessuto produttivo veneto, si continui a ignorare l’urgenza di garantire tutele concrete ai lavoratori – dichiarano i segretari regionali Nicola Panarella (Fim), Antonio Silvestri (Fiom) e Carlo Biasin (Uilm) –. I contratti nazionali rappresentano uno strumento fondamentale di stabilità e dignità. Federmeccanica e Unionmeccanica non possono più permettersi di voltare le spalle alle richieste dei lavoratori».

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