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Zecche, minaccia d’estate: come proteggersi in montagna

Temperature alte e clima umido favoriscono la proliferazione del parassita

Zecche, minaccia d’estate: come proteggersi in montagna con i consigli di Sonego Sport

Foto di repertorio

Con l’estate alle porte e le gite in montagna che tornano protagoniste del tempo libero, l’allerta zecche torna alta, soprattutto nelle aree alpine e prealpine del Veneto. Clima umido, inverni miti, espansione dei boschi e fauna selvatica in crescita: sono questi gli ingredienti perfetti per una stagione favorevole alla proliferazione delle zecche, che nei mesi estivi trovano l’ambiente ideale per agire.

Lo scorso anno nel Bellunese si sono registrati 19 casi di encefalite da zecche (TBE), con una particolare concentrazione in Comelico e Cadore. Per i residenti, l’ULSS e il CAI consigliano fortemente la vaccinazione, che in queste zone è offerta gratuitamente.

Ma per turisti ed escursionisti occasionali che salgono dalla pianura, la prima linea di difesa resta una sola: la prevenzione, a partire dall’abbigliamento

Vestirsi bene per proteggersi

  • Pantaloni lunghi e aderenti: Indossare pantaloni lunghi, meglio se stretti alle caviglie o infilati nei calzettoni. Questo ostacola il passaggio delle zecche, che solitamente attaccano dal basso.

  • Maglia a maniche lunghe con polsini chiusi: Proteggere le braccia è essenziale. Meglio se i polsini sono elasticizzati o regolabili per impedire l’ingresso dei parassiti.

  • Colori chiari: Non è solo una questione estetica. I colori chiari rendono più facile individuare le zecche prima che si attacchino.

  • Scarpe chiuse e calze alte: Scarpe da trekking robuste, combinate con calze alte, proteggono piedi e caviglie, tra i punti preferiti dalle zecche per annidarsi.

  • Cappello o bandana: Anche il cuoio capelluto è a rischio, soprattutto se si cammina tra arbusti o prati alti. Un cappello o una bandana forniscono una barriera utile.

  • Repellenti specifici: Utilizzare prodotti antizecche sulla pelle esposta e sugli indumenti è un’ulteriore misura di sicurezza.

Dopo la camminata: attenzione al check finale

Una volta tornati a casa, è fondamentale controllare attentamente il corpo, in particolare le aree calde e umide come ascelle, inguine, dietro le ginocchia, collo e cuoio capelluto. Anche gli abiti vanno scossi all’aperto e lavati ad alta temperatura per eliminare eventuali zecche non ancora attaccate.

In un’estate che si preannuncia favorevole alla diffusione del parassita, una semplice attenzione all’abbigliamento può fare la differenza. 

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