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Sciopero nazionale
19.06.2025 - 14:00
Foto di repertorio
Un venerdì nero si profila all’orizzonte per chi viaggia. A partire dalle 21 di oggi, giovedì 19 giugno, inizia uno sciopero nazionale di 24 ore che rischia di bloccare buona parte del sistema dei trasporti. A incrociare le braccia saranno i lavoratori del comparto ferroviario, del trasporto pubblico locale – con impatti diretti su vaporetti, autobus e tram – ma anche gli addetti dei porti, degli aeroporti e delle autostrade.
La protesta è stata proclamata dalle sigle sindacali Cub, Sgb e Usb con una piattaforma rivendicativa che va dalle condizioni di lavoro alla politica estera italiana.
L’agitazione partirà alle 21 del 19 giugno e si concluderà alle 21 del 20 giugno, coinvolgendo il personale del Gruppo FS. Si prevedono cancellazioni e ritardi sia sulle linee regionali sia su quelle a lunga percorrenza. Trenitalia ha garantito i servizi minimi nelle fasce orarie di maggiore afflusso (6–9 e 18–21), ma ha avvertito che disagi potranno verificarsi anche prima e dopo la finestra ufficiale dello sciopero.
Chi ha già acquistato un biglietto può richiedere il rimborso o riprogrammare il viaggio secondo disponibilità.
Nella laguna veneziana lo stop ai servizi scatterà dalla mezzanotte del 20 giugno fino alle 23.59 dello stesso giorno. Actv/Avm ha previsto le fasce di garanzia (6–8.59 e 16.30–19.29) per tram e autobus, mentre per i vaporetti saranno garantiti solo i collegamenti minimi e alcune corse riservate agli abbonati con tessera Venezia Unica, su prenotazione. Possibili disservizi anche per il People Mover, i parcheggi comunali e i punti vendita Venezia Unica.
L’ultima mobilitazione delle stesse sigle, a febbraio 2025, aveva registrato un’adesione altissima: 72% nel trasporto su gomma e 64% nella navigazione.
Lo sciopero riguarderà anche il settore aereo: dalle 00.00 alle 23.59 di venerdì 20 giugno potrebbero fermarsi addetti ai bagagli, navette e personale di terra. Le fasce protette – dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21 – garantiranno alcuni voli essenziali. I passeggeri sono invitati a controllare eventuali variazioni sui siti delle compagnie aeree e dell’Enac.
La mobilitazione nasce da una piattaforma sindacale articolata: si protesta contro il genocidio in Palestina e il sostegno italiano a Israele, ma anche contro il lavoro precario, il blocco dei salari, la mancanza di politiche abitative e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel mirino anche le leggi repressive e l’assenza di strategie industriali per affrontare le transizioni economiche e ambientali.
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