Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Politica

Terzo mandato, Forza Italia chiude i giochi. La Lega punta sulle candidature

Il centrodestra archivia l’ipotesi Zaia bis

Terzo mandato, Forza Italia chiude i giochi. La Lega punta sulle candidature

Foto di repertorio

Il centrodestra si avvia verso la chiusura definitiva della partita sul terzo mandato dei presidenti di Regione. A mettere il punto, con toni inequivocabili, è Forza Italia, che per voce del capogruppo Paolo Barelli parla di “fine della discussione”. Una posizione netta, che mette in stand-by le residue speranze di un via libera alla ricandidatura di Luca Zaia in Veneto.

Il nodo, tuttavia, non è stato del tutto sciolto. Potrebbe ancora approdare sul tavolo dei leader tra oggi, al termine del Consiglio dei ministri, o al massimo lunedì mattina. Ma il clima tra gli alleati – Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega – è tutt’altro che disteso. Nessun incontro in agenda tra Meloni, Salvini, Tajani e Lupi. Solo dichiarazioni a distanza, e spesso in contrasto.

Fratelli d’Italia, con Galeazzo Bignami, ribadisce la propria contrarietà non solo alla modifica del tetto dei mandati, ma anche alla proposta forzista sullo ius scholae. Un doppio binario che ha finito per irrigidire ulteriormente le posizioni. La Lega, da parte sua, affida a Stefano Locatelli il compito di esprimere “grande rammarico” per l’occasione persa, scaricando sugli alleati la responsabilità dello stallo.

La finestra utile per intervenire sul disegno di legge riguardante i consiglieri regionali – dove si sarebbe potuto inserire l’emendamento sul terzo mandato – appare ormai chiusa. Il tempo tecnico per presentare modifiche è agli sgoccioli, e nel merito non c’è accordo né volontà di mediazione.

Il risiko delle candidature

Con l’addio (o quasi) all’opzione Zaia, la Lega si prepara a riorganizzare le pedine. Si apre la fase delle candidature, con il Veneto in bilico: potrebbe passare a Fratelli d’Italia, anche se il nome di Alberto Stefani – vicesegretario della Lega – resta in campo. I meloniani, però, frenano sull’ipotesi di una “lista Zaia” svincolata da una sua ricandidatura ufficiale. In ogni caso, il dossier è nelle mani di Roberto Calderoli, incaricato da Salvini di gestire le trattative.

Nel mosaico nazionale, oltre al Veneto, restano da definire le candidature in Campania, Puglia e Toscana. La trattativa si preannuncia complessa. L’eventuale modifica alla legge sui mandati avrebbe potuto favorire anche due nomi forti del centrosinistra: Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. Uno scenario che ha reso il confronto ancora più spinoso.

Intanto, nella Lega si guarda già al futuro: la rinuncia al Veneto potrebbe, secondo alcuni, rafforzare le chance del partito in Lombardia nel 2028.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione