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23.06.2025 - 13:00
Foto di repertorio
In occasione del 251° anniversario della sua fondazione, la Guardia di Finanza del Veneto presenta un bilancio d’attività imponente, che racconta di un’azione capillare sul territorio a tutela della legalità economica. Solo nel 2024 e nei primi cinque mesi del 2025, i finanzieri veneti hanno eseguito oltre 62.000 interventi e condotto 4.317 indagini, finalizzate a contrastare reati economico-finanziari e infiltrazioni criminali nel tessuto produttivo locale.
Un impegno che, accanto al tradizionale presidio del territorio in occasione di manifestazioni pubbliche, eventi sportivi e consessi internazionali (per oltre 12.000 giornate/uomo già impiegate e almeno 8.000 previste nel corso del 2025), ha prodotto risultati rilevanti anche sul fronte dell’evasione fiscale.
Tra le attività più incisive, spicca la scoperta di 952 evasori totali: imprenditori e lavoratori autonomi completamente sconosciuti al fisco, spesso attivi nel settore del commercio elettronico. Parallelamente, sono stati individuati 2.870 lavoratori in nero o irregolari, a testimonianza di un fenomeno ancora diffuso e insidioso.
Sul piano internazionale, la Guardia di Finanza ha portato alla luce 53 casi di evasione fiscale transnazionale, legati a pratiche elusive come residenze fittizie, stabili organizzazioni occulte, manipolazioni dei prezzi di trasferimento e detenzione illecita di capitali oltreconfine.
In ambito nazionale, le indagini coordinate dalla magistratura hanno permesso di cautelare e segnalare oltre 640 milioni di euro di crediti d’imposta inesistenti relativi a bonus edilizi ed energetici, oltre a 125 milioni di euro di crediti sospesi prima del pagamento. Complessivamente, 1.412 soggetti sono stati denunciati per reati tributari, di cui 16 arrestati.
La lotta all’evasione ha prodotto sequestri di beni per un valore di 93 milioni di euro, frutto di frodi e raggiri fiscali. Inoltre, per soggetti economici considerati a rischio fiscale, la GdF ha proposto la cessazione di 188 partite IVA e la cancellazione dal sistema VIES (utilizzato per i rapporti commerciali intracomunitari).
«Questi numeri – si legge nella nota ufficiale del Comando regionale – testimoniano la costante azione di contrasto a ogni forma di illecito economico, con un’attenzione crescente anche verso i nuovi strumenti digitali e le dinamiche internazionali». Un impegno che si traduce in una maggiore tutela per le imprese oneste, il lavoro regolare e la tenuta del sistema fiscale del Paese.
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