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Verona, anziani non autosufficienti in aumento, ma le badanti regolari diminuiscono

Spi Cgil lancia l’allarme sul calo delle badanti ufficiali

Nuove regole per stagionali e badanti: permessi di lavoro e controlli intensificati

Foto di repertorio

Nel veronese, la domanda di assistenza per anziani non autosufficienti cresce, ma il numero di badanti regolarmente assunte continua a calare, in una dinamica che preoccupa il sindacato dei pensionati Spi Cgil. Secondo i dati Inps, il 2024 ha segnato un sorpasso storico: le badanti superano le colf a livello nazionale, con 413.161 assistenti familiari contro 404.242 addette alle pulizie domestiche. Tuttavia, il totale degli impieghi regolari nel settore domestico si riduce (817.403 posti nel 2024 rispetto agli 840.439 del 2023).

Il sindacato attribuisce questa contraddizione principalmente all’aumento del lavoro nero e a una progressiva diminuzione di persone, soprattutto giovani, disposte a intraprendere la professione di badante. Oggi oltre la metà delle badanti ha più di 55 anni, una tendenza evidente anche nel veronese dove, a fine 2024, i lavoratori over 55 sono cresciuti sensibilmente rispetto al 2015.

Nel territorio veronese sono state conteggiate 6.978 badanti e 5.955 colf, per un totale di 12.933 assistenti familiari, un numero in calo rispetto all’anno precedente. Nonostante il fabbisogno di assistenza sia stimato attorno ai 60mila anziani non autosufficienti, la copertura con badanti ufficiali è di circa 7mila unità, affiancata da 5.700 posti letto nelle RSA e circa 2mila assistiti a domicilio. Un divario che, secondo Spi Cgil, evidenzia come il peso dell’assistenza ricada ancora pesantemente sulle famiglie, spesso senza un adeguato sostegno pubblico.

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