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Inclusione e territorio
26.06.2025 - 16:30
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Il Veneto investe sull’inclusione turistica. Con uno stanziamento di 3,5 milioni di euro, la Regione rilancia il progetto “Turismo sociale e inclusivo”, nato in forma sperimentale nel 2017 con l’accessibilità alla Spiaggia di Nemo, accanto all’ospedale di Jesolo. Il programma, inizialmente in sordina, si è trasformato in un modello che coinvolge ora l’intero territorio: dal mare alla montagna, dai percorsi fluviali ai siti Unesco.
Presentato oggi a Palazzo Balbi dagli assessori regionali Manuela Lanzarin (Sanità e Sociale) e Federico Caner (Turismo), insieme ai vertici delle Ulss coinvolte, il progetto è sostenuto dal Ministero per le Disabilità che ha raddoppiato il contributo rispetto al precedente biennio, passando da 1,6 a 3,5 milioni di euro per il periodo 2024-2026.
Una rete inclusiva e in espansione
Il programma ha saputo coinvolgere una vasta rete di soggetti: le 9 aziende Ulss venete, i Comuni, enti del terzo settore, associazioni, scuole, università, operatori economici e museali. I numeri parlano chiaro: nel 2024 oltre 2.000 persone con disabilità hanno potuto godere delle bellezze del territorio regionale grazie anche al supporto di 200 associazioni. Parallelamente, 150 giovani con disabilità hanno intrapreso percorsi di autonomia lavorativa e abitativa, in linea con il principio del “progetto di vita” promosso dalla normativa nazionale.
“È un progetto partito dal basso, che oggi gode di un riconoscimento istituzionale e sociale importante”, ha sottolineato l’assessore Lanzarin, evidenziando il doppio impatto dell’iniziativa: inclusivo e occupazionale.
Turismo accessibile: una leva economica
L’assessore Caner ha ribadito il potenziale del turismo accessibile, che rappresenta un’opportunità anche economica: “Oltre il 70% delle persone con disabilità ha risorse per viaggiare. Si stima che questo segmento possa generare un mercato da oltre 90 miliardi di euro annui entro il 2030. Eppure, la strada da fare è ancora lunga: in Italia solo lo 0,6% dei Comuni ha la ‘Bandiera Lilla’ per l’accessibilità turistica.”
Per Caner è fondamentale puntare sulla formazione degli operatori, l’adeguamento delle strutture e la definizione di standard comuni sull’accessibilità. “Investire su questi aspetti significa rendere il Veneto più competitivo, più attrattivo e soprattutto più giusto.”
Formazione, tecnologie e Olimpiadi 2026
La nuova fase progettuale prevede l’abbattimento di barriere architettoniche e sensoriali, e l’uso di strumenti digitali come audioguide, mappe interattive e video descrizioni per garantire a tutti un’esperienza completa. Mauro Filippi, direttore generale dell’ULSS 4 e capofila dell’iniziativa, ha illustrato anche le attività formative in corso: “Collaboriamo con istituti alberghieri, licei socio-pedagogici, università e datori di lavoro per costruire un futuro professionale per i giovani con disabilità.”
Lo sguardo è rivolto anche a Milano-Cortina 2026. Il commissario dell’ULSS 1 Dolomiti, Giuseppe Dal Ben, ha annunciato tre linee d’intervento in vista dei Giochi Invernali: “accessibilità agli eventi, tirocini lavorativi e un nuovo centro sportivo per persone con disabilità.”
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