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Continuano i preparativi per il matrimonio più glamour dell'anno, tra lodi e prosteste. Brugnaro: “Bezos può fare di tutto per Venezia”

Il sindaco scommette sull’interesse del magnate per la città lagunare e invita a mostrargli progetti e opportunità. Intanto, nel giorno del matrimonio di Bezos, esplodono le proteste ambientaliste in Piazza San Marco

Foto della protesta

Foto della protesta

“Bezos può fare di tutto per Venezia”. Così il sindaco Luigi Brugnaro ha commentato l’arrivo in laguna del fondatore di Amazon, atteso insieme alla compagna Lauren Sanchez per celebrare un sontuoso matrimonio di tre giorni.

A poche ore dall’inizio dei festeggiamenti blindati, Brugnaro ha sottolineato il potenziale che personalità come Bezos portano con sé. “Non sono solo imprenditori con iniziative proprie – ha spiegato – ma gravitano attorno a loro fornitori, clienti, relazioni che spaziano ovunque nel mondo economico”.

Per questo, secondo il primo cittadino, è fondamentale mostrare a questi investitori le possibilità concrete che Venezia può offrire. “Fargli vedere luoghi come questo, quello che si sta facendo, e poi sono loro a decidere in base ai loro progetti”. Una strategia che Brugnaro afferma di aver adottato fin dall’inizio del suo mandato.

E restando in tema di festeggiamenti, il nostro inviato Riccardo Musacco ci mostra la location del primo party per il matrimonio di Bezos:

Ma mentre la città si prepara a ricevere il jet set internazionale per le nozze del magnate, le voci critiche non si fanno attendere. In mattinata, il gruppo ambientalista Extinction Rebellion è tornato ad animare Piazza San Marco con una protesta simbolica.

Due attivisti in abito nuziale, incatenati a un finto pianeta e circondati da persone con cartelli recanti le scritte “i governi”, “i media”, “l’economia” e “la giustizia”, volevano issare uno striscione con la scritta “The 1% ru(i)ns the world” – un gioco di parole tra “governa” e “rovina il mondo”.

La manifestazione, pacifica, è stata rapidamente interrotta dalla polizia, che ha allontanato con decisione decine di attivisti, nonostante non vi fossero problemi di ordine pubblico o sicurezza.

Tra lusso e disobbedienza civile, Venezia si ritrova ancora una volta a fare i conti con il suo ruolo di vetrina globale, sospesa tra attrazione per i grandi capitali e urgenze ambientali non più rimandabili.

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