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“Sospendere per curare meglio”: perché la deprescrizione è fondamentale

Un processo sicuro per eliminare farmaci inutili e migliorare la qualità della vita negli anziani

Il futuro dell’assistenza agli anziani passa per l’innovazione e il dialogo

Immagine di repertorio

Molti anziani si trovano oggi a gestire un numero elevato di medicinali, una condizione nota come polifarmacoterapia, che può provocare interazioni pericolose, effetti collaterali e peggioramento della qualità della vita. Per affrontare questa criticità, prende sempre più piede un percorso chiamato deprescrizione, ovvero la sospensione controllata di farmaci non più indispensabili o addirittura nocivi.

Secondo uno studio pubblicato su Verywell Health, quando una persona assume cinque o più farmaci, il rischio di interazioni negative raddoppia, aumentando anche le ospedalizzazioni. È dunque fondamentale un controllo medico periodico per valutare l’effettiva utilità e sicurezza di ogni farmaco.

Deprescrizione: obiettivi e modalità

La deprescrizione approfondisce la terapia farmaceutica nell’anziano, individuando:

  • farmaci con benefici ormai nulli;
  • dosi elevate o inefficaci;
  • combinazioni pericolose.

Un approccio sistematico e personalizzato, descritto dalla Mayo Clinic, ha dimostrato di ridurre ricoveri, emergenze e costi sanitari. Il piano terapeutico, condiviso con il paziente e i caregiver, procede con la sospensione graduale delle terapie inutili, successivamente monitorate per evitare effetti da interruzione.

Vantaggi: meno farmaci, meno rischi

L’evidenza scientifica è chiara: interrompere o ridurre farmaci inappropriati non aumenta la mortalità e può addirittura migliorarla negli “anziani giovani” (65-79 anni). Inoltre, il carico farmacologico e gli eventi avversi diminuiscono, favorendo la qualità della vita. Nei pazienti fragili o anziani, la riduzione del numero di farmaci può prevenire cadute, confusione e disfunzioni cognitive.

Il ruolo del team multidisciplinare

Un percorso efficace non può prescindere dalla collaborazione tra medico, farmacista, infermiere e, se necessario, geriatra. Fare revisione condivisa assicura coerenza decisionale e supporto ai pazienti, secondo le più recenti raccomandazioni internazionali.

Sfide e ostacoli

Malgrado i vantaggi, la deprescrizione si scontra con numerose difficoltà: mancanza di tempo clinico, formazione inadeguata, timori di ricadute, resistenza da parte di medici e pazienti, oltre alla complessità delle tecnologie e dei sistemi sanitari.

In sintesi

La deprescrizione non significa curare meno, ma curare meglio. È un approccio scientifico, mirato e condiviso, che:

  • riduce i farmaci superflui;
  • protegge da rischi inutili;
  • sostiene la qualità di vita;
  • richiede squadra e pianificazione strategica.

Per l’anziano con molte terapie in corso, un check-up annuale con il medico può fare la differenza: meno farmaci, più benessere.

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