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Pieve di Soligo, l’Antico Mulino torna a vivere

Siglato l’accordo con lo Stato: l’edificio storico sarà restituito ai cittadini e diventerà sede di eventi, laboratori e attività educative

Pieve di Soligo, l’Antico Mulino torna a vivere

Foto di repertorio

Un patto tra memoria e futuro per riscrivere il destino di un luogo simbolo della città. È questo il cuore dell’operazione che riporta l’Antico Mulino di Pieve di Soligo al centro della vita cittadina.

Presentato ufficialmente ieri in municipio, il progetto sancisce il passaggio di proprietà dal Demanio al Comune grazie alla normativa sul Federalismo Culturale. Un trasferimento a titolo gratuito che non è solo uno scambio immobiliare, ma un investimento vero e proprio nella cultura, nella coesione sociale e nell’identità del territorio.

In cambio, l’Amministrazione comunale concederà allo Stato – con un contratto di comodato gratuito – l’immobile che attualmente ospita la Caserma dei Carabinieri insieme a due alloggi annessi. Una soluzione che garantirà comunque la presenza dell’Arma sul territorio, preservando un presidio di sicurezza ritenuto essenziale.

Dal recupero edilizio alla rinascita culturale
Il vero obiettivo, però, va ben oltre la semplice riqualificazione architettonica. Il Sindaco Stefano Soldan, durante la conferenza stampa in Sala Consiliare, ha chiarito la visione di lungo termine: fare dell’Antico Mulino un luogo vivo e aperto, uno spazio per eventi culturali, mostre, laboratori, attività didattiche e incontri che coinvolgano l’intera comunità.

Collaborazione istituzionale e impegno concreto
Il progetto nasce da una sinergia tra il Comune, l’Agenzia del Demanio, la Prefettura e l’Arma dei Carabinieri. Un risultato che il Sindaco ha voluto condividere con tutti i protagonisti, ringraziando anche i dipendenti comunali che hanno seguito il complesso iter burocratico con competenza e tenacia.

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