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Piccole imprese VS grandi aziende
28.06.2025 - 11:31
Foto di repertorio
Un conto salatissimo per le piccole imprese italiane sul fronte dell’energia. Artigiani, commercianti e microimprese pagano in media il gas quasi il doppio rispetto alle grandi industrie: 99,5 euro a megawattora contro 47,9. E se va leggermente meglio con l’elettricità, la bolletta resta comunque del 55% più cara (218,2 euro a MWh contro 140,4). A denunciarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che parla senza mezzi termini di «penalizzazione cronica» per chi fa impresa in piccolo.
Il fenomeno non è nuovo ma anzi si è acuito negli ultimi anni. Dopo un breve allineamento dei prezzi nel 2022 – quando la crisi energetica globale aveva fatto impennare i costi per tutti – la forbice è tornata ad allargarsi. «Nonostante il calo delle quotazioni della materia prima, il differenziale di prezzo è risalito ai massimi», osservano gli analisti della Cgia.
Un problema che non riguarda solo l’Italia, ma che qui si presenta in modo particolarmente squilibrato. Tra i principali partner europei, solo la Francia ha un costo del gas superiore per le piccole imprese (103,9 euro a MWh), mentre la Spagna è su livelli quasi dimezzati (48,5 euro). Per le grandi imprese, il costo italiano del gas è relativamente competitivo, superato solo dalla Germania.
Per l’energia elettrica il quadro non è più incoraggiante. In Italia le piccole imprese pagano bollette fra le più alte d’Europa, superate solo da quelle tedesche. Il vero nodo, secondo la Cgia, sta nella struttura dei costi: oneri di rete, tasse e spese generali che incidono in media per il 40% sulle bollette delle microimprese, mentre per le grandi aziende la quota scende al 17%.
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