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Emergenza caldo
02.07.2025 - 15:15
Immagine di repertorio generata con IA
Dopo mesi di pressing unitario da parte di Cgil, Cisl e Uil, la Regione Veneto ha finalmente approvato un’ordinanza per proteggere i lavoratori più esposti ai rischi derivanti dalle temperature estreme. Una misura considerata storica dai sindacati, che parlano della prima volta in cui il tema viene affrontato in modo normativo a livello regionale, nonostante – come sottolinea la Cgil – le forti resistenze delle associazioni datoriali.
Silvana Fanelli, della segreteria regionale della Cgil con delega su salute e sicurezza, spiega che “grazie al lavoro unitario dei sindacati” è stato possibile superare gli ostacoli e ottenere un provvedimento che stabilisce regole chiare in caso di ondate di calore. Durante i giorni di super-caldo, infatti, il rischio di infortuni sul lavoro può crescere fino al 17%, e la realtà di incidenti gravi e ripetuti sul territorio dimostra la necessità di protezioni adeguate, soprattutto nei settori più vulnerabili come edilizia, cave, agricoltura e florovivaismo.
L’ordinanza regionale richiama le linee di indirizzo della Conferenza Stato-Regioni e permette di estendere la contrattazione in materia di prevenzione anche ad altri ambiti outdoor e indoor, come i luoghi chiusi senza climatizzazione. Inoltre, fa riferimento all’articolo 650 del codice penale, introducendo sanzioni per le aziende che non rispetteranno i divieti imposti.
Secondo la Cgil, però, questo è solo un primo passo. Fanelli avverte che la questione dello stress termico va affrontata in modo strutturale e non emergenziale, annunciando che il sindacato continuerà a sollecitare la Regione per ottenere tutele più ampie e durature a favore di lavoratrici e lavoratori.
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