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Sanità digitale

Hyppocrates Verona, un modello innovativo per la medicina territoriale e ospedaliera

La piattaforma multimediale presentata a Verona mira a migliorare l’assistenza ai pazienti cronici grazie a telemedicina, consulenze online e intelligenza artificiale

Foto dell'inaugurazione

Foto dell'inaugurazione

Un approccio nuovo alla medicina, che integra innovazione tecnologica, telemedicina e formazione specialistica per rendere il percorso di cura più efficace e umano. È l’obiettivo di “Hyppocrates Verona”, la piattaforma multimediale innovativa presentata nell’aula magna de Sandre del Policlinico di Borgo Roma a Verona, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin.

«Un nuovo modo di fare medicina e di prendersi cura dei pazienti, in particolare quelli affetti da patologie croniche», ha spiegato l’assessore, sottolineando l’importanza della digitalizzazione, del teleconsulto e della telemedicina per avvicinare il cittadino al luogo di cura grazie alle più moderne tecnologie.

Il progetto, promosso dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona in collaborazione con l’Università di Verona e con il sostegno della Regione Veneto, è stato avviato in via sperimentale nell’agosto 2024 in tre aree cliniche, poi estese a cinque. Ora si punta a coprire oltre 25 specialità mediche, con una rete sempre più ampia di professionisti e la sinergia tra ospedali del Veneto.

Finanziato inizialmente con 120mila euro grazie a una delibera regionale del 2021, in piena emergenza pandemica, il progetto continuerà a ricevere risorse attraverso i fondi PNRR dedicati alla telemedicina. «La sfida non sarà solo tecnologica o infrastrutturale, ma anche culturale», ha evidenziato Lanzarin, richiamando la necessità di superare il digital divide per garantire che nessuno resti escluso.

Attraverso il sito www.hyppocrates.net, pazienti, familiari, medici di medicina generale e specialisti ospedalieri potranno accedere a strumenti come Web TV tematiche, video podcast divulgativi, chatbot sperimentali per informazioni di primo livello, sistemi di monitoraggio post-operatorio e archivi clinici condivisi. L’obiettivo è rafforzare le relazioni di cura fondate sulla fiducia e sulla condivisione di conoscenze chiare e accessibili.

Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata Callisto Marco Bravi, il presidente dell’Ordine dei Medici di Verona Alfredo Guglielmi, il delegato all’Innovazione del Rettore dell’Università di Verona Franco Fummi e il coordinatore scientifico del progetto Dario Bertossi.

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