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L'intervista

Annachiara Sarto, da Castelfranco ai bordelli di Katmandu: la nascita di Protection 4 Kids

Da Castelfranco ai bordelli di Katmandu: la nascita di Protection 4 kids

Annachiara Sarto

Siamo in Afghanistan. Ogni giorno il padre di Haidi saliva a bordo del suo autobus per portare a scuola i bimbi del quartiere. Un lavoro apparentemente ordinario. Eppure quell’uomo rischiava la sua vita tutti i giorni, fermandosi non solo davanti alle case dei bambini, ma anche delle bambine. Voleva dare anche a loro l’opportunità di andare a scuola, nonostante il regime talebano lo proibisse. Ma quel giorno il padre di Haidi non tornò mai dalla sua famiglia: una bomba era stata piazzata all’interno del pulmino, che saltò in aria portandosi via quell’eroe silenzioso che ogni mattina si batteva per un mondo più giusto. A raccontarlo sono gli occhi di Haidi, che ricordano tutto come se fosse ieri. Oggi ha 27 anni ed è un richiedente asilo scappato con la madre e la sorella dai talebani. Quegli stessi talebani che gli uccisero il papà.

È per storie come questa che nasce Protection 4 Kids, organizzazione non governativa con sede a Castelfranco, impegnata a contrastare il fenomeno della tratta dei minori e della pedopornografia. Tutto nasce nel 2016: la fondatrice Annachiara Sarto era al liceo e decise di fare un viaggio studio all'estero per migliorare il suo inglese. La scelta ricadde sul Sudafrica: "Sono stata catapultata in una realtà completamente diversa rispetto al piccolo paesino a cui ero abituata. Vivevo con la mia famiglia ospitante in una comunità circondata da guardie e filo spinato. Quando sono partita ero consapevole dei rischi a cui andavo incontro". Ma non poteva immaginare l'episodio che le cambiò la vita: quattro bambini, compagni di classe di Noah, il figlio piccolo della famiglia in cui viveva, erano stati rapiti da due finti genitori.

"Non mi era mai capitato che un'esperienza così tragica coinvolgesse persone a me vicine. In quel momento ho toccato con mano la criminalità che finora avevo visto solo in TV e ho deciso che avrei dedicato la mia vita allo studio dei diritti umani". E così è stato: nel 2019 Annachiara inizia a studiare diritto europeo e internazionale all'Aia. Ma la teoria non le bastava: come regalo di compleanno chiese ai genitori di regalarle un viaggio per Katmandu, in un centro di accoglienza per bambine vittima di violenza sessuale, sfruttamento e prostituzione forzata. Un'esperienza fortissima, durata 20 giorni: "Le operatrici del centro mi chiesero di fingermi cliente lesbica nei bordelli. Non importava che fossi donna, bastava che fossi bianca e recitassi la parte di quella che aveva i soldi per 'comprare' il sesso. L'obbiettivo era convincere quelle piccole vittime a fuggire e trovare assistenza nei nostri centri".

Scossa ma arricchita dall’esperienza, Annachiara tornò in Italia e raccontò tutto a un amico giornalista. I primi articoli attirarono l'attenzione di un imprenditore, che offrì il suo supporto per fondare un'organizzazione impegnata nel contrasto alla tratta dei minori anche nel mondo digitale. Un incontro determinante per la nascita di Protection 4 Kids, che da progetto online diventa una realtà attiva sul campo. "Ci siamo resi conto della necessità di fare informazione non solo sulla tratta dei minori ma anche su crimini legati alla violenza di genere".

Così, nel tempo, l'ONG ha ampliato il target dei beneficiari alle donne vittima violenza. Protection 4 Kids oggi è una realtà consolidata, che agisce con progetti di educazione nelle scuole e prevenzione ma anche di pronto intervento. "La criminalità è ovunque, ma nei contesti di emergenza esplode in maniera esponenziale. Secondo le statistiche, la richiesta di contenuti pornografici con protagoniste donne ucraine è salita alle stelle dopo lo scoppio della guerra". A livello di progetti, Protection 4kids è impegnata su più fronti: in Nepal, Gambia e Calabria. Ma l'impegno più profondo si concentra nelle rotte migratorie: "Operiamo soprattutto nei contesti dove i trafficanti si insinuano più facilmente, approfittando della fragilità di chi fugge".

Fino a dicembre scorso, Annachiara era referente legale per Save the Children con il progetto di Unicef in Calabria per gli arrivi emergenziali di donne e bambini.  E tra i rifugiati c'è anche Haidi, emblema delle grida che troppo spesso rimangono inespresse celandosi in un mare di indifferenza: "Era domenica pomeriggio, saremmo dovuti partire venerdì per la missione in Grecia" ricorda Annachiara "Ad aprile Haidi mi chiese quando saremo tornati e gli dissi la data prevista. Non lo sentivo da quel giorno. Erano passati mesi e io ero comodamente seduta sul divano. Accendo il telefono, mi arriva un messaggio: "Five days remain". Ecco cos'è Protection 4 Kids: qualcosa che ti fa fare il conto alla rovescia prima del suo arrivo".

Giulia Turato 

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