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Farmacisti in piazza a Vicenza: "Contratto fermo e stipendi inadeguati, serve un segnale"

Flash mob dei lavoratori delle farmacie private

Farmacisti in piazza a Vicenza: "Contratto fermo e stipendi inadeguati, serve un segnale"

Foto di repertorio

È stata una protesta composta ma determinata quella che si è tenuta oggi in Piazza dei Signori a Vicenza, dove le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie private si sono dati appuntamento per un flash mob organizzato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Al centro della mobilitazione: stipendi giudicati troppo bassi e il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai da oltre un anno.

Una vertenza che riguarda migliaia di lavoratori

Il settore coinvolge oltre 60.000 professionisti in tutta Italia, operativi in circa 18.000 farmacie private. Eppure, nonostante il ruolo essenziale svolto, soprattutto durante la pandemia e nella gestione quotidiana della salute dei cittadini, questi lavoratori vedono fermo da mesi il tavolo negoziale per il rinnovo del loro contratto collettivo.

Il ruolo cruciale delle farmacie

Le farmacie rappresentano un presidio fondamentale sul territorio, non solo per la dispensazione dei farmaci ma anche per la consulenza sanitaria, la prevenzione e, sempre più spesso, per l’erogazione di servizi sociosanitari. "Eppure, chi ci lavora spesso riceve compensi inadeguati, senza alcun adeguamento all’aumento del costo della vita", hanno sottolineato alcuni partecipanti alla manifestazione.

L’appello alle istituzioni e alle controparti

La richiesta è chiara: sbloccare la trattativa e avviare un dialogo serio e concreto con le controparti. I sindacati invitano le associazioni datoriali a un confronto responsabile, per definire un contratto che rispecchi realmente le competenze, le responsabilità e l’impegno richiesto ai farmacisti.

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