Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Sanità locale

Al via a Venezia il progetto “Compassionate Leadership – CompAct” per la sanità

Un modello di leadership compassionevole per rafforzare il benessere organizzativo, migliorare le relazioni interne e rendere più attrattivi i luoghi di lavoro nel Servizio Sanitario Regionale del Veneto

L'assessore Lanzarin durante il convegno

L'assessore Lanzarin durante il convegno

Nella cornice della Scuola Grande di San Marco è stato inaugurato oggi il progetto “Compassionate Leadership – CompAct”, promosso dalla Regione del Veneto per affrontare le sfide del Servizio Sanitario Regionale puntando sul benessere organizzativo, la qualità della leadership e la sostenibilità dei servizi.

Ad aprire i lavori l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, che ha ribadito l’importanza di “prendersi cura di chi cura”, sottolineando la necessità di andare oltre il semplice reclutamento di nuove risorse. «La qualità delle relazioni nei luoghi di lavoro è una leva strategica per la tenuta e l’efficacia del sistema», ha dichiarato, ricordando anche le recenti misure regionali per la formazione infermieristica e il benessere del personale.

Nel corso dell’evento sono stati analizzati i problemi che oggi segnano la sanità veneta e non solo: carenza di professionisti, dimissioni anticipate, mobilità crescente, fatica organizzativa. Questioni complesse che richiedono risposte nuove e integrate, capaci di mettere al centro le condizioni di lavoro e la qualità delle relazioni interne.

Il progetto CompAct nasce in questo scenario come iniziativa innovativa e partecipata, realizzata grazie alla collaborazione tra la Regione, due aziende sanitarie (ULSS 3 Serenissima e ULSS 4 Veneto Orientale) e quattro università (Milano Statale, Trieste, Padova e Verona). Prevista una fase di ricerca-azione sul campo che coinvolgerà direttamente i professionisti delle due ULSS, con l’obiettivo di definire un vero e proprio modello italiano di leadership compassionevole.

«Il cuore dell’iniziativa – ha spiegato Lanzarin – è un modello ispirato alle migliori esperienze internazionali, ma adattato al nostro Servizio Sanitario Regionale. Non si limita a descrivere comportamenti, ma integra valori, significati e pratiche relazionali per trasformare la cultura organizzativa, promuovendo fiducia, ascolto, supporto e senso di appartenenza».

Nelle prossime fasi, i gruppi di lavoro raccoglieranno dati e affineranno il modello, con l’obiettivo di arrivare a uno strumento concreto, valutabile e potenzialmente applicabile in tutto il sistema sanitario regionale, contribuendo a renderlo più attrattivo, inclusivo e sostenibile.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione