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Crisi commerciale

Mestre alle prese con l’anticiclone africano: tra saldi e "bombe di calore" i Veneziani si blindano nei centri commerciali

Sette mestrini su dieci preferiranno i grandi centri commerciali con aria condizionata per i saldi estivi, mentre i negozi di vicinato temono un crollo delle vendite tra afa record, strade deserte e attrattività in crisi

L'interno di un centro commerciale veneziano

L'interno di un centro commerciale veneziano

L’ondata di calore non concede tregua alla città e si prepara a condizionare anche l’avvio ufficiale dei saldi estivi, previsti per domani. Secondo Adico, l’associazione dei consumatori, la maggior parte degli acquisti si concentrerà nei grandi centri commerciali, dove l’aria condizionata garantisce un po’ di sollievo a chi passeggia tra le vetrine. Del resto, l’anticiclone africano “Pluto” continua a tenere la città in scacco con temperature medie di 29 gradi nei primi giorni di luglio, ben oltre i 25,7 gradi dello scorso anno.

Un sondaggio lampo promosso in settimana da Adico tra un centinaio di mestrini intenzionati a sfruttare gli sconti di fine stagione (soprattutto per abbigliamento e calzature) conferma il trend: sette su dieci dichiarano che sceglieranno le aree commerciali di Terraglio e Marghera. Per i negozi più piccoli, invece, si profila un inizio di saldi difficile, penalizzato dall’afa e dalla mancanza di attrattive urbane.

«Questo luglio è partito con temperature record», osserva il presidente di Adico Carlo Garofolini. «Non stupisce che molti nostri soci abbiano scelto le grandi strutture, dove si trova parcheggio con facilità e si passeggia al fresco, anche fuori dai negozi. In queste condizioni, è improbabile che la clientela si riversi nelle vie del centro».

Il tema non è solo climatico: Mestre soffre di un problema strutturale di attrattività commerciale, al di fuori di piazza Ferretto e dintorni. Vie come Cappuccina, corso del Popolo e via Piave offrono sempre meno occasioni di acquisto, tra serrande abbassate e attività che non riescono a catturare il pubblico locale. «Il rilancio di queste strade appare ormai una chimera», continua Garofolini. «I negozi gestiti da stranieri hanno poco appeal sui mestrini. Via Cappuccina è costellata di locali chiusi, anche all’inizio. Bisognerebbe creare un polo attrattivo alla fine di queste arterie, come chiedono da anni le associazioni di categoria».

Oltre al calo dell’appeal del centro, pesano anche le difficoltà economiche generali. «Non prevediamo grandi affari», avverte il presidente di Adico. «I prezzi degli alimentari continuano a salire, il caldo farà aumentare le bollette elettriche. E poi i saldi si svuotano di senso: gli sconti ormai ci sono tutto l’anno, e molti commercianti anticipano le svendite con pratiche scorrette. Domani inizieremo a fare le nostre valutazioni, sperando almeno in un calo delle temperature che possa aiutare anche i negozi tradizionali».

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