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Emergenza lavorativa
07.07.2025 - 09:43
Immagine di repertorio generata con IA
In dieci anni, la provincia di Padova ha perso il 16,3% delle imprese giovanili: dalle 7.377 registrate nel 2015 si è scesi alle attuali 6.173, con una contrazione di oltre 1.200 attività guidate da under 30. Il dato, pur meno drammatico rispetto ad altre realtà venete, è sintomo di un tessuto produttivo in affanno, che rischia di rallentare il ricambio generazionale e ostacolare le sfide legate alla transizione digitale ed ecologica.
L’invecchiamento demografico della provincia – l’indice di vecchiaia è cresciuto da 158 a 212 in meno di dieci anni – rende ancora più urgente intervenire sul fronte della nuova imprenditorialità. A soffrire maggiormente sono i comparti storici dell’economia manifatturiera: elettrico ed elettronico (-70,2%), impiantistica (-58,4%), tessile e calzature (-53,2%), legno e mobili (-51,6%). Segnano il passo anche edilizia (-36,2%), trasporti (-28,5%), commercio (-27,1%) e ristorazione (-27,5%).
A fronte di queste difficoltà, emergono però segnali positivi da settori ad alto contenuto di competenze digitali e trasversali. Le imprese giovanili crescono nei servizi alle imprese (+45,5%), nelle attività professionali, finanziarie e immobiliari (+21,5%) e nei servizi di informazione e comunicazione (+20,1%).
Per sostenere i giovani che vogliono avviare nuove attività, CNA Padova e Rovigo si mette a disposizione con un servizio di accompagnamento completo per l’accesso al Fondo Veneto Competitività – sezione Start Up, istituito dalla Regione Veneto. Il fondo, con un plafond di 14 milioni di euro, offre finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto fino al 25% per progetti innovativi, sostenibili e digitali compresi tra i 20.000 e i 150.000 euro.
«I dati parlano chiaro – dichiara Luca Montagnin, presidente di CNA Padova e Rovigo – anche nel nostro territorio si fa sempre più fatica a costruire il futuro. La contrazione delle imprese giovanili non è dovuta alla mancanza di idee, ma a un sistema che rende difficile fare impresa, soprattutto per i giovani. CNA è pronta a fare la sua parte, offrendo supporto tecnico e burocratico per facilitare l’accesso al fondo regionale. Nessuna buona idea deve restare nel cassetto per colpa della burocrazia».
Montagnin lancia anche un appello alle istituzioni: «Servono misure strutturali: defiscalizzazione, credito agevolato, strumenti snelli e accessibili. CNA ha già avanzato proposte concrete a livello nazionale e continuerà a battersi perché fare impresa, per un giovane, diventi una scelta possibile, non un percorso a ostacoli».
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