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Vent’anni di Hoga Zait
07.07.2025 - 11:41
La locandina dell'evento
Dal 18 al 27 luglio 2025 l’Altopiano dei Sette Comuni si prepara a vivere dieci giorni intensi all’insegna della memoria, della condivisione e della cultura. È il ritorno di Hoga Zait, il “tempo alto” in lingua cimbra, che quest’anno celebra un traguardo importante: vent’anni di festival, vent’anni di racconti, riti, musica e vita di comunità.
Un’edizione speciale, quella del 2025, che come sempre coinvolgerà le sei frazioni del Comune di Roana – Mezzaselva, Canove, Cesuna, Camporovere, Treschè Conca e Roana – in una rassegna culturale partecipata e costruita insieme alla comunità. Escursioni nella memoria, laboratori per tutte le età, concerti tra tradizione e sperimentazione, narrazioni e momenti rituali si intrecceranno in un programma ampio e inclusivo, capace di unire passato e futuro.
Nato nel 2006 per iniziativa del Comune di Roana, Hoga Zait è diventato negli anni un punto di riferimento per la valorizzazione dell’identità cimbra, promuovendo il dialogo tra minoranze linguistiche e culturali. È molto più di un festival: è un progetto collettivo, costruito ogni anno con il contributo attivo degli abitanti del territorio.
L’eredità su cui si fonda affonda le radici nel 1404 secondo il calendario veneto (1405 per quello attuale), quando le comunità dell’Altopiano si unirono spontaneamente alla Repubblica di Venezia, ottenendo il diritto di conservare lingua, usanze e autonomia. Una storia secolare che vive ancora nei nomi cimbri dei paesi – Sleege, Lusaan, Gènebe, Vüutsche, Gèlle, Rotz, Robaan – e nei simboli tramandati di generazione in generazione.
Proprio su questi simboli si fonda l’alfabeto rituale di Hoga Zait, che ogni anno torna a parlare con la forza discreta della memoria collettiva. Al centro, la Schèlla, l’antico campanaccio da malga, oggi elemento cerimoniale che accompagna gli eventi più significativi. A portarla sono gli Schèllatragar, volontari che rappresentano i sei Lèntlen, ovvero le sei frazioni del Comune, ognuno con la propria campana incisa in lingua cimbra.
A rendere ancora più speciale l’edizione 2025 sarà un unico, grande falò collettivo che accenderà la notte di venerdì 18 luglio a Mezzaselva, nella suggestiva cornice di Baito Erio. Un momento simbolico e comunitario che aprirà idealmente la rassegna.
Il festival si distingue anche per l’attenzione alla sperimentazione culturale e alla ricerca sul territorio. Tra i progetti più attesi, il Lab Village – Turismo, Cultura e Industrie Creative, promosso dall’Università Ca’ Foscari di Venezia: un laboratorio partecipativo che esplora nuove forme di turismo culturale e sostenibile attraverso esperienze sonore, narrazioni e pratiche artistiche innovative.
Anche la musica avrà un ruolo centrale. Ogni sera, in una frazione diversa, si terranno concerti che spaziano dal folk alpino reinterpretato al cantautorato di confine, dal psych-folk al rap in lingua minoritaria. Un viaggio sonoro tra Alpi e Prealpi che riflette l’anima di Hoga Zait: radicata nella tradizione, ma aperta al presente.
«Hoga Zait è un’occasione per riappropriarci della nostra identità e per valorizzare la cultura cimbra – dichiarano Marzia Rigoni, Assessore al Turismo, e Alessio Fabris, Assessore alla Cultura del Comune di Roana –. È un ponte tra passato e futuro, capace di coinvolgere tutte le generazioni e di raccontare un territorio unico. La ventesima edizione è un simbolo di continuità ma anche di rinnovamento. Ringraziamo tutte le Pro Loco, gli Schèllatragar, l’Istituto di Cultura Cimbra, le associazioni culturali, i volontari e tutti coloro che rendono possibile questo sogno».
Con oltre due fine settimana di eventi, Hoga Zait si conferma una festa corale e identitaria, in cui ogni frazione diventa palcoscenico, ogni sentiero un racconto, ogni gesto un’eredità da condividere. Perché, come ogni anno, sia davvero un tempo alto per tutti.
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