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Economia internazionale
08.07.2025 - 15:51
Elvio Bonollo, vicepresidente del Consorzio Nazionale Grappa
La decisione della Cina di imporre dazi antidumping sull’importazione di acquaviti di vino e vinaccia provenienti dall’Unione europea, e dunque anche sulla grappa italiana, preoccupa il settore più per il segnale politico e commerciale che per l’impatto economico immediato. A lanciare l’allarme è Elvio Bonollo, vicepresidente del Consorzio Nazionale Grappa e consigliere d’amministrazione di Bonollo 1908, storica azienda di famiglia attiva nella provincia di Padova con due stabilimenti, a Conselve e Mestrino.
«I quantitativi esportati sul mercato cinese sono attualmente limitati – spiega Bonollo – ma la misura lancia un messaggio negativo in un momento già segnato da incertezze legate anche all’andamento della trattativa sui dazi tra Unione europea e Stati Uniti».
Bonollo sottolinea il valore identitario della grappa, «distillato simbolo del saper fare italiano, con intensità e ricchezza aromatiche inimitabili frutto di tradizione e innovazione». Negli ultimi anni il settore ha investito molto nell’internazionalizzazione, ma le barriere commerciali rischiano di frenare la crescita e compromettere la stabilità necessaria agli operatori.
«È essenziale – conclude Bonollo – che le istituzioni italiane ed europee facciano squadra, avviando rapidamente un dialogo costruttivo con le autorità cinesi. Non si tratta solo di difendere un interesse economico, ma di tutelare il valore culturale e identitario della nostra acquavite di bandiera, che merita rispetto e protezione su ogni tavolo internazionale».
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