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I musei universitari di Padova entrano nel Sistema Museale Nazionale: pieno riconoscimento della qualità

L'Orto Botanico e il Museo della Natura e dell’Uomo superano tutti i 112 criteri

I musei universitari di Padova entrano nel Sistema Museale Nazionale: pieno riconoscimento della qualità

Immagine di repertorio

È ufficiale: i Musei dell’Università di Padova fanno il loro ingresso a pieno titolo nel Sistema Museale Nazionale, superando con successo tutti i 112 criteri di qualità richiesti dal Ministero della Cultura. A ottenere l’accreditamento sono due tra le realtà museali più rappresentative dell’Ateneo: l’Orto Botanico, già patrimonio Unesco, con il nuovo Museo Botanico, e il Museo della Natura e dell’Uomo, il più grande museo universitario italiano.

Il riconoscimento premia il lavoro svolto negli ultimi anni dall’università, che ha puntato con decisione sulla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Un impegno strategico, inserito nel Piano 2025–2027, che ha visto la collaborazione di diversi centri e dipartimenti universitari, e che ora consente ai due musei di entrare ufficialmente nel circuito nazionale – app e portale web compresi – aumentando così visibilità, accessibilità e fruizione pubblica.

Secondo Mauro Varotto, delegato della Rettrice per i musei, si tratta di “un primo passo” verso il riconoscimento di tutto il sistema museale dell’Ateneo, mentre la prorettrice Monica Salvadori sottolinea il valore aggiunto in termini di patrimonio culturale per l’intera comunità.

Soddisfazione anche da parte di Tomas Morosinotto, prefetto dell’Orto Botanico, che evidenzia il ruolo decisivo del personale nella gestione quotidiana e nella manutenzione delle collezioni, e della direttrice Elena Canadelli, alla guida del nuovo Museo Botanico.

Per Fabrizio Nestola, direttore del Museo della Natura e dell’Uomo e presidente del Centro di Ateneo per i Musei, il riconoscimento rappresenta il frutto di un lavoro corale, “che proietta il museo verso un futuro di integrazione con il tessuto culturale cittadino”, a partire dal legame con la Cappella degli Scrovegni, in un'ideale connessione tra scienza e arte.

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