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Ponte Sant’Andrea, la città perde la pazienza

Penzo accusa l’amministrazione: “Tante parole, pochi fatti. I cittadini meritano risposte chiare”

Ponte Sant’Andrea, la città perde la pazienza

Immagine di repertorio

L’estate incalza, il caldo si fa sentire, ma il ponte di Sant’Andrea resta chiuso, alimentando malumori, disagi e una crescente insofferenza tra i cittadini. A rilanciare le critiche è Pino Penzo, già presidente del Consiglio comunale.

Penzo non risparmia frecciate: invoca un cronoprogramma pubblico, aggiornamenti puntuali e una presenza visibile del sindaco sul territorio.

Nei mesi scorsi, l’assessore ai Lavori pubblici Angelo Mancin aveva assicurato che il cantiere fosse in linea con la tabella di marcia, nonostante alcune interruzioni tecniche. Gli interventi – tra cui la rimozione di gradini e pavimentazione, l’esposizione della volta, il consolidamento dei parapetti e la sostituzione delle tubature da parte di Veritas e Italgas – erano già stati completati. Restava solo da posare la cappa di rinforzo e la nuova pavimentazione, lavori apparentemente imminenti.

Eppure, il ponte è ancora chiuso e la riapertura continua a slittare. Si vocifera di una possibile conclusione in tempo per la Sagra del Pesce, ma ad oggi manca qualsiasi ufficialità. Il progetto di restauro di Sant’Andrea rientra nel più ampio piano di riqualificazione dei ponti lungo il canal Vena, comprendente anche gli interventi su Caneva, Filippini e Zittelle, gestiti dal Consorzio Venezia Nuova in collaborazione con il Comune.

Nel frattempo, i cittadini fanno i conti con deviazioni tortuose, rallentamenti e un centro storico penalizzato, mentre il tempo delle promesse sembra ormai scaduto.

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