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Crisi di settore
11.07.2025 - 14:40
Operai cinesi al lavoro in un laboratorio tessile
Le imprese a titolarità cinese del manifatturiero veneto stanno affrontando una fase di significativa contrazione occupazionale. A segnalarlo è l’ultimo rapporto di Veneto Lavoro, “Misure 124 – Cinesi e mercato del lavoro”, che fotografa un calo netto degli addetti, soprattutto nel tessile-abbigliamento, dove dal 2019 sono andati persi circa 800 posti di lavoro.
Anche comparti come l’occhialeria e il calzaturiero mostrano tendenze analoghe, con una sensibile riduzione delle assunzioni e un aumento delle cessazioni di contratto. L’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan ha commentato i dati sottolineando la necessità di un’attenzione strategica: «Le trasformazioni in atto nel nostro tessuto produttivo richiedono un monitoraggio puntuale. Non si tratta solo di numeri: il sistema sta cambiando pelle e anche la comunità imprenditoriale cinese, storicamente flessibile e dinamica, sta ripensando il proprio posizionamento».
Il report evidenzia inoltre che solo una quota limitata dei lavoratori usciti dalle imprese cinesi trova una nuova occupazione dipendente entro un mese. «Queste transizioni limitate – avverte Mantovan – pongono interrogativi importanti: che fine fanno questi lavoratori? Verso quali settori o territori si muovono? Quanti rischiano di finire nel lavoro irregolare?».
Per l’assessore, la conoscenza puntuale delle dinamiche in corso è la condizione indispensabile per elaborare politiche in grado di anticipare i cambiamenti e governare in modo efficace le traiettorie occupazionali di un settore chiave dell’economia regionale.
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