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Autonomia gestionale
11.07.2025 - 16:00
Il Governatore Luca Zaia
«Giù le mani dai fondi di coesione. Difendo con forza un’idea europea radicata nei territori». È netta la posizione del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che si schiera contro la proposta della Commissione Europea di riformare la gestione dei fondi di coesione post 2027 sul modello del PNRR, affidandone la regia direttamente agli Stati membri.
Secondo quanto annunciato in sede europea, la Commissione guidata da Ursula von der Leyen dovrebbe presentare ufficialmente la proposta il 16 luglio. L’ipotesi prevederebbe un forte accentramento e una possibile razionalizzazione che, nelle intenzioni, dovrebbe semplificare le procedure e ridurre la frammentazione degli interventi.
Zaia però non ci sta e lancia l’allarme: «La politica di coesione deve restare saldamente ancorata alle Regioni, che rappresentano il livello istituzionale più vicino alle comunità. Qualunque idea di centralizzazione o accorpamento dei fondi strutturali, soprattutto se riguarda anche le risorse per agricoltura e sviluppo rurale, non è proponibile».
Il governatore veneto critica apertamente il rischio di uniformare tutto al modello PNRR, che definisce «centralizzato e distante», accusando Bruxelles di voler snaturare la missione stessa della coesione europea: «Nasce per colmare disuguaglianze sociali e territoriali, con un approccio tarato sulle realtà locali», ha detto.
Zaia rivendica i risultati di anni di gestione decentrata: «Abbiamo costruito un modello che ha dato prova di efficienza, concretezza e responsabilità. Sradicarlo per ragioni politiche o burocratiche sarebbe un errore grave».
Il presidente veneto si unisce così al fronte delle Regioni che temono di perdere voce e autonomia nella programmazione e nella spesa dei fondi europei, rivendicando il radicamento territoriale come condizione essenziale per garantire efficacia e trasparenza degli investimenti.
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