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Sanità veneta
11.07.2025 - 19:00
Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico
La consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione sanità del Veneto, Anna Maria Bigon, accende i riflettori sulla gestione dei fondi destinati al recupero delle liste d’attesa. «La Corte dei conti – spiega Bigon – ha evidenziato che dei 51,9 milioni di euro stanziati, 28,9 milioni sono finiti alla sanità privata convenzionata e solo 23 milioni al comparto pubblico per le prestazioni aggiuntive. Una distribuzione che non condividiamo. Pur riconoscendo il ruolo integrativo del privato accreditato, bisogna invertire la rotta e puntare sul rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale».
Bigon sottolinea anche la questione delle risorse umane: «I medici e gli operatori del sistema pubblico sono sottopagati rispetto alla media europea. La fase di recupero delle liste d’attesa rappresenta un’opportunità concreta per riconoscere il loro impegno, anche con indennità per le attività aggiuntive fuori orario».
Altro tema critico, secondo la consigliera, riguarda il personale: «La Corte dei conti ha rilevato che le autorizzazioni all’assunzione di circa mille unità sono insufficienti rispetto al fabbisogno reale. Come si può autorizzare solo un quarto delle assunzioni mediche necessarie? Se i bandi risultano deserti, bisogna domandarsi il perché: le condizioni contrattuali e retributive non sono attrattive. Servono un cambio di passo, bandi seri e competitivi e risorse mirate al rilancio del pubblico».
Bigon conclude con un appello per la tenuta del sistema: «Un sistema sanitario equo ed efficiente si costruisce valorizzando il personale pubblico e garantendo stabilità, motivazione e un giusto riconoscimento professionale ed economico. Non possiamo permetterci di indebolire il nostro servizio sanitario. Dobbiamo metterlo in sicurezza».
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