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Teatro e riconoscimenti

A Renato Carpentieri il 67° Premio Simoni per la fedeltà al teatro di prosa

All’attore, regista e pedagogo campano il riconoscimento intitolato al grande critico veronese, nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese

Renato Carpentieri

Renato Carpentieri

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Renato Simoni, la città di Verona rende omaggio alla figura del celebre critico, autore e promotore culturale, attraverso uno degli appuntamenti più significativi del calendario estivo: il Premio Simoni per la fedeltà al teatro di prosa, giunto quest’anno alla sua 67ª edizione.

Il riconoscimento sarà assegnato a Renato Carpentieri, figura cardine della scena teatrale e cinematografica italiana, attore, autore, regista, pedagogo e scenografo. La cerimonia si terrà giovedì 18 luglio alle ore 21.00 al Teatro Romano di Verona, nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese, subito dopo la seconda rappresentazione del Riccardo III di Shakespeare.

A precedere l’evento, due serate speciali dedicate a Renato Simoni il 15 e 16 luglio al Bastione delle Maddalene (Parco della Provianda), con lo spettacolo Soirée Renato Simoni di e con Luca Scarlini, produzione del Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale.

Il Premio Renato Simoni, istituito nel 1958 dai Comuni di Verona e Milano, ha celebrato negli anni i protagonisti più illustri del teatro italiano, da Eduardo De Filippo a Dario Fo, da Vittorio Gassman a Toni Servillo. Lo scorso anno il riconoscimento era stato conferito a Franco Branciaroli.

La giuria, presieduta dal Sindaco di Verona Damiano Tommasi e composta da Claudia Cannella, Roberto Canziani, Masolino D’Amico, Rodolfo Di Giammarco e Katia Ippaso, ha motivato così la scelta di Carpentieri:

“Il Premio Simoni trova in lui un genio espressivo modellato col tempo a colpi d’ascia, sovvertitore d’ogni chiasso borghese [...]. Renato Carpentieri è anche, stupendamente, qualcosa di imprendibile, di inclassificabile, di privo di vincoli: gli faremmo torto se – oltre che tributare riconoscenza a lui rarefatto filosofo valorizzato da registi sensibili – una quota di questo Premio non fosse riservata al suo manifestare con grazia una certa longevità, un qualche civismo senile, un filo di sapienza antica.”

Nato a Savignano Irpino nel 1943, Renato Carpentieri si forma negli ambienti dell’avanguardia napoletana degli anni Sessanta e fonda nel 1975 il Teatro dei Mutamenti, avviando una lunga carriera segnata da una continua ricerca artistica. Negli anni ha collaborato con registi come Gabriele Salvatores, Dario Fo, Mario Martone e Carlo Cecchi, contribuendo a rinnovare il linguaggio teatrale in Italia.

Accanto all’attività teatrale si è distinta anche quella cinematografica, con ruoli intensi e profondi sotto la guida di Gianni Amelio, i fratelli Taviani, Daniele Luchetti e altri. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il David di Donatello, il Nastro d’Argento e il Globo d’Oro come miglior attore protagonista per il film La tenerezza (2017).

Sul palco continua ancora oggi a incantare il pubblico, come nella recente trasposizione teatrale di Sarabanda di Ingmar Bergman per la regia di Roberto Andò, dove ha interpretato Johan, personaggio taciturno e introspettivo, “suggellando – secondo la giuria – la sua identificazione più profonda e umana”.

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