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Venezia si prepara al Redentore: venerdì l’inaugurazione del ponte votivo, simbolo di fede e memoria

Un ponte galleggiante lungo 334 metri che rievoca il voto della Serenissima

È tempo di prepararsi a uno degli eventi più sentiti e antichi della città lagunare: la festa del Redentore. Venerdì alle 19, si accenderanno le luci sulla tradizionale inaugurazione del ponte votivo, un suggestivo passaggio galleggiante lungo 334 metri che collega le Zattere all’isola della Giudecca, laddove sorge la chiesa del Redentore.

Questo ponte speciale affonda le radici nel 1577, anno in cui la Serenissima pose la prima pietra della chiesa in segno di gratitudine a Cristo per aver liberato la città dall’orribile piaga della peste. Fu allora che i veneziani costruirono un ponte temporaneo costituito da barche affiancate, simbolo tangibile di un voto pubblico e di una rinascita collettiva.

Ogni anno, la città ripete questo rito, montando il ponte proprio il venerdì precedente la festa, trasformando così il Canal Grande in un percorso sacro e carico di storia. Negli anni, il ponte ha subito evoluzioni nei materiali e nelle modalità di costruzione, ma la sua funzione primaria – quella di collegare due rive e unire simbolicamente la comunità – è rimasta intatta.

Non solo il Redentore: il ponte votivo torna anche a novembre per la festa della Madonna della Salute, permettendo ai fedeli di attraversare il Canal Grande e raggiungere la chiesa dedicata. Un ponte, quindi, che è ben più di un semplice passaggio, ma un legame profondo tra passato e presente, fede e identità veneziana.

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