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14.07.2025 - 14:44
Foto di repertorio
Il progetto del Museo Nazionale del Vino (MuVin) di Verona sta suscitando un acceso dibattito tra sostenitori e critici. Promosso dal consigliere regionale Enrico Corsi, il museo mira a diventare un punto di riferimento internazionale per la cultura enologica, posizionando Verona come capitale mondiale del vino. Per finanziare l'iniziativa, il senatore Matteo Gelmetti ha richiesto al Governo Meloni uno stanziamento di 10 milioni di euro, sebbene il costo totale dell'opera sia stimato in 25 milioni. La proposta ha trovato ampio sostegno tra le istituzioni locali e regionali. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza di colmare una lacuna in Italia, unico grande produttore di vino europeo privo di un museo dedicato. Inoltre, il ministro Garavaglia ha evidenziato come il museo possa diventare un hub dell'enoturismo italiano, simile alla Cité du Vin di Bordeaux, che accoglieva oltre 400.000 visitatori annui prima della pandemia.
Tuttavia, il progetto non manca di suscitare perplessità. Giorgio Pasetto, presidente di Area Liberal, ha definito l'iniziativa un "monumento all'inutilità con soldi pubblici". Secondo Pasetto, il museo rappresenterebbe una disconnessione tra la classe dirigente e le reali esigenze della città, puntando più sul marketing territoriale che sulla valorizzazione autentica del patrimonio enologico. Evidenzia inoltre la necessità di investire in servizi pubblici essenziali piuttosto che in attrazioni turistiche costose.
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