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Scaffali intelligenti per cibi più freschi: la scadenza si adatta grazie ai sensori

Dall’Università di Padova un’innovazione contro lo spreco alimentare: arriva la "Dynamic Shelf Life"

Scaffali intelligenti per cibi più freschi: la scadenza si adatta grazie ai sensori

Foto di repertorio

Combattere lo spreco alimentare con la tecnologia. È l’ambizioso obiettivo di un progetto di ricerca internazionale guidato dall’Università di Padova, che ha messo a punto un sistema rivoluzionario per monitorare la freschezza degli alimenti in tempo reale. Si chiama Dynamic Shelf Life (DSL) e promette di cambiare per sempre il modo in cui leggiamo le date di scadenza.

La mente dietro all’iniziativa è il dottor Junzhang Wu, in collaborazione con il professor Alessandro Manzardo del Centro Studi Qualità Ambiente (CESQA) del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’ateneo padovano. Al progetto partecipano anche la Peking University e la Guangzhou University, a conferma della portata globale della ricerca.

La DSL sfrutta sensori intelligenti applicati direttamente sui prodotti alimentari per rilevare in tempo reale parametri come temperatura, umidità e condizioni di conservazione. A differenza delle classiche date di scadenza stampate sulle confezioni – spesso stimate in modo conservativo – questo sistema aggiorna dinamicamente la vita residua del prodotto, indicando se è ancora sicuro da consumare.

Un cambiamento radicale, soprattutto se si considera che ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono buttate via nel mondo, spesso a causa di scadenze rigide che non riflettono le reali condizioni dell’alimento. Oltre al danno economico, lo spreco alimentare ha un impatto ambientale enorme, contribuendo in modo significativo all’emissione di gas serra.

«La Dynamic Shelf Life può rivoluzionare il modo in cui gestiamo la filiera alimentare – spiega il professor Manzardo – aumentando la sicurezza per il consumatore e riducendo gli sprechi a beneficio dell’ambiente e dell’economia».

L’obiettivo ora è portare questa tecnologia fuori dai laboratori e testarla su larga scala. Se implementata nei supermercati, potrebbe diventare un alleato prezioso per l’industria alimentare, migliorando la gestione delle scorte e aiutando i consumatori a fidarsi di ciò che mettono nel piatto.

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