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Assemblea annuale di ANCE Rovigo Treviso

Edilizia e manifattura, un patto per il futuro: servono case sostenibili e politiche di lungo respiro

All’assemblea di ANCE Rovigo-Treviso focus su domanda abitativa, PNRR e nuove sfide del settore

Edilizia e manifattura, un patto per il futuro: servono case sostenibili e politiche di lungo respiro

Foto di repertorio

L’edilizia guarda avanti, consapevole che il 2025 sarà un anno di passaggio, tra la spinta degli investimenti pubblici e l’emergere di nuove domande abitative. È il messaggio emerso con forza dall’Assemblea annuale di ANCE Rovigo Treviso, riunitasi il 9 luglio a Porto Viro con la partecipazione di imprenditori, rappresentanti istituzionali e vertici associativi.

A fare il punto è stata Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est, che ha sottolineato l’urgenza di un cambio di paradigma: «Costruire non basta: serve una strategia comune tra manifattura e settore edile, capace di integrare lavoro, sostenibilità, innovazione e qualità della vita. Solo unendo competenze e visioni possiamo dare forma concreta alle città del futuro».

Il presidente di ANCE Rovigo Treviso, Ottaviano De Biasi, ha evidenziato come il settore viva una fase di incertezza legata al quadro internazionale, anche se le opere pubbliche continuano a sostenere la domanda grazie al PNRR, destinato però a esaurirsi nel 2026: «Le nuove costruzioni residenziali stentano, mentre la logistica e l’edilizia non abitativa mostrano segnali positivi. Ma è evidente che serve un piano strategico di medio periodo per accompagnare il cambiamento».

Al centro del dibattito anche la crescente frattura tra la domanda reale di abitazioni e l’offerta disponibile. Alexa Saggia, vicepresidente vicaria, ha tracciato un’analisi chiara: «Nel nostro Paese cresce il numero delle famiglie, ma calano le nascite. Il mercato non è pronto a rispondere a nuclei più piccoli, anziani e giovani che chiedono soluzioni flessibili, accessibili e sostenibili. Mancano almeno 247mila case: un dato che impone una riflessione urgente, anche a livello locale».

L’Assemblea ha lanciato un messaggio forte: il settore edile non può più essere solo reattivo, ma deve farsi promotore di una nuova visione urbana e sociale. Una sfida che passa anche dalla collaborazione tra imprese, istituzioni e mondo della formazione, per costruire comunità più coese, resilienti e a misura d’uomo.

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