Il malcontento del mondo agricolo raggiunge le porte di Bruxelles: giovani imprenditori padovani, guidati da Coldiretti, hanno manifestato davanti alla sede della Commissione europea per denunciare una politica agricola che, a loro dire, li sta soffocando. A raccogliere e rilanciare il grido d’allarme è la consigliera regionale Elisa Cavinato (Lega – Liga Veneta), che accusa l’Unione Europea di aver smarrito il legame con la realtà dei campi e con chi vi lavora ogni giorno.
“La protesta dei giovani agricoltori è la testimonianza concreta di un disagio profondo che attraversa il nostro territorio”, ha sottolineato Cavinato, intervenendo dopo le manifestazioni. “Le scelte europee, condizionate da un approccio ideologico e da una burocrazia sempre più opprimente, stanno penalizzando chi produce cibo di qualità e tiene in vita le nostre campagne”.
Nel mirino della protesta, in particolare, la rigidità della Politica Agricola Comune (PAC), l’eccesso di normative tecniche e la distanza tra le direttive calate dall’alto e le esigenze quotidiane degli agricoltori. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per un contesto geopolitico in evoluzione, che sta riscrivendo le regole del commercio globale e mettendo in difficoltà l’intero settore primario.
Cavinato ha ribadito che la Lega si schiera al fianco del comparto agricolo, con particolare attenzione alle nuove generazioni: “I nostri giovani agricoltori non chiedono privilegi, ma solo di poter lavorare e innovare senza ostacoli assurdi. Il loro coraggio merita attenzione e risposte concrete, non promesse vuote e regolamenti inapplicabili”.
Infine, l’appello: “Difendere la nostra agricoltura significa difendere un pezzo fondamentale dell’identità veneta e italiana. I nostri prodotti sono eccellenze riconosciute in tutto il mondo: l’Europa deve smettere di ostacolarli e iniziare a sostenerli. Serve un’inversione di marcia, prima che il danno diventi irreparabile”.
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