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Diritti umani

Martella interroga Tajani sul caso di Alberto Trentini detenuto in Venezuela

Il senatore del Partito Democratico chiede chiarimenti sulla vicenda del cooperante incarcerato da mesi in condizioni critiche

Il senatore Andrea Martella, segretario del Partito Democratico Veneto

Il senatore Andrea Martella, segretario del Partito Democratico Veneto

Il senatore Andrea Martella, segretario del Partito Democratico Veneto, ha presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri Antonio Tajani per fare luce sulla situazione di Alberto Trentini, il cooperante italiano imprigionato in Venezuela da diversi mesi. Il testo, firmato dall’intero gruppo parlamentare del PD, sollecita il governo a intervenire con urgenza per garantire i diritti fondamentali del connazionale.

Secondo quanto riportato nell’interrogazione, Trentini lavora per l’organizzazione non governativa francese Humanity & Inclusion ed è stato arrestato il 15 novembre 2024 in una zona di confine mentre era in missione umanitaria regolarmente autorizzata. Nonostante disponesse di un nullaosta ufficiale rilasciato dalle autorità militari venezuelane per operare legalmente nella regione, sarebbe stato preso in custodia dalla Direzione generale di controspionaggio militare. Dal giorno successivo all’arresto, il 16 novembre, non si sarebbero più avute notizie dirette di lui per oltre sei mesi. Martella ha sottolineato inoltre che Trentini soffre di ipertensione e asma, condizioni croniche che richiedono cure costanti.

Il cooperante si trova attualmente detenuto a Caracas, in una struttura descritta dal senatore come caratterizzata da condizioni «particolarmente critiche e lesive dei diritti umani dei detenuti». Nell’interrogazione Martella chiede al ministro Tajani di chiarire quali contatti ufficiali siano stati avviati con le autorità venezuelane, con particolare attenzione alla possibilità di consentire a Trentini visite consolari e l’assistenza di un legale di fiducia.

Il senatore chiede inoltre se il governo italiano stia valutando opzioni di mediazione diplomatica multilaterale, anche coinvolgendo Paesi terzi, per ottenere la liberazione del connazionale. Infine, sollecita iniziative per assicurare il rispetto delle garanzie processuali di Trentini, a partire dalla formulazione delle accuse – finora assente – e dalla possibilità di comunicare regolarmente con familiari, avvocati e rappresentanti dello Stato italiano, con l’obiettivo di garantirne il rapido rientro in Italia.

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