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17.07.2025 - 10:50
Foto di repertorio
Il mercato del lavoro in Veneto continua a crescere, anche se con un passo più cauto rispetto al recente passato. A confermarlo sono i dati pubblicati nel report di luglio della Bussola di Veneto Lavoro, che segnano un saldo positivo di +74.700 contratti di lavoro dipendente nei primi sei mesi dell’anno.
Una notizia positiva, ma che – avverte l’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan – va letta con prudenza. “Il confronto con il triennio precedente mostra segnali di rallentamento – spiega – e questo ci spinge a rafforzare le politiche attive e a investire sempre di più nella formazione professionale”.
Nel solo mese di giugno, la crescita ha toccato quota +18.000 posizioni, grazie a una ripresa nell’industria e in alcuni comparti del terziario. Tuttavia, rimangono difficoltà strutturali, come la carenza di manodopera qualificata e l’incertezza del contesto economico globale, che condizionano le scelte delle imprese.
Tra le forme contrattuali, spicca la crescita dei contratti a tempo indeterminato (+17.100), grazie a un aumento delle stabilizzazioni e a un calo delle cessazioni. Positivo anche il bilancio dei contratti a termine (+56.000), seppur in rallentamento, così come quello dell’apprendistato (+2.300).
Dal punto di vista settoriale, il comparto industriale segna un incremento di +9.400 posizioni, trainato da metalmeccanico e legno-arredo, mentre arrancano tessile, alimentare e occhialeria. Nel terziario, che nel complesso cresce meno rispetto al 2024 (+57.900), si notano segnali di fatica nei servizi turistici, commercio e pulizie, mentre si distinguono editoria e cultura, galvanizzate dalla vivacità del settore audiovisivo.
A livello provinciale, tutte le aree del Veneto segnano un saldo positivo, anche se più contenuto rispetto agli anni precedenti. In evidenza Venezia, che a giugno ha registrato un aumento del 12% grazie proprio alle produzioni cinematografiche e televisive.
“La nostra strategia – sottolinea l’assessore Mantovan – è chiara: vogliamo sostenere l’occupazione stabile, valorizzare le competenze e accompagnare l’innovazione dei settori produttivi. Il Veneto sta dimostrando solidità, ma non possiamo permetterci passi falsi: servono risorse, visione e collaborazione tra pubblico e privato”.
In prima linea ci sono i programmi di formazione mirata, come il Programma GOL e i finanziamenti legati al PNRR, strumenti fondamentali per preparare i lavoratori alle sfide di un mercato del lavoro in rapida trasformazione.
In sintesi, il Veneto resiste, ma la crescita rallenta. E la chiave, oggi più che mai, è investire nelle persone.
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