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Verona, sicurezza partecipata: 400 cittadini attivi nel Controllo di Vicinato

L’assessora Zivelonghi: “Strumento efficace, cresce il senso civico. Ora un incontro pubblico per rafforzare la rete”

Verona, sicurezza partecipata: 400 cittadini attivi nel Controllo di Vicinato

Foto di repertorio

Aumentano i cittadini veronesi che scelgono di impegnarsi in prima persona per il proprio quartiere: sono 400 le persone attualmente coinvolte nei gruppi di Controllo di Vicinato, distribuite in 23 aree della città. Un numero in costante crescita che testimonia la voglia di partecipazione attiva e di collaborazione con le istituzioni per contrastare degrado, inciviltà e microcriminalità.

Nato come strumento di prevenzione e sorveglianza civica, il progetto – coordinato dalla Polizia Locale di Verona – non prevede ronde o interventi diretti, ma si basa sulla presenza attenta e quotidiana dei cittadini nei luoghi in cui vivono o lavorano. Osservazioni, segnalazioni puntuali e un dialogo diretto con le autorità costituiscono il cuore del sistema, che mira a rafforzare la sicurezza percepita e reale.

“Il Controllo di Vicinato non è solo un progetto che funziona, ma un laboratorio di cittadinanza attiva – spiega l’assessora alla Sicurezza, Stefania Zivelonghi –. È lo sguardo di chi vive un quartiere ogni giorno e che vuole prendersene cura con responsabilità e spirito comunitario. È uno strumento dinamico, fatto di persone, e su questo vogliamo continuare a investire”.

Un sistema in evoluzione

Dal 1° luglio 2025, i gruppi attivi – o in fase di avvio – hanno partecipato a sei giornate di formazione per i coordinatori e a nove serate informative in tutte le circoscrizioni, con oltre 1.000 partecipanti complessivi. Un risultato che ha superato le aspettative iniziali e che ha portato a ipotizzare un incontro pubblico cittadino aperto a tutti gli aderenti e a chi è interessato, per condividere esperienze e rafforzare la rete.

Nel concreto, i partecipanti ricevono formazione specifica e utilizzano strumenti digitali, come gruppi WhatsApp, per comunicare segnalazioni che vengono inoltrate in modo strutturato e anonimo alla Polizia Municipale, ad Amia (per i disservizi ambientali) o alla piattaforma YouPol (per situazioni legate alla sicurezza).

I numeri delle segnalazioni

Al 30 aprile 2025, i gruppi avevano già inviato 1.448 richieste di intervento alla Polizia Locale:

  • 1.131 gestite ed evase

  • 294 ancora in fase di istruttoria

  • 23 non eseguibili o non di competenza

Per snellire il lavoro degli uffici, è in fase di sviluppo un gestionale digitale per tracciare e indirizzare in modo automatico le segnalazioni agli enti competenti, sotto il controllo della Polizia Locale.

Profili diversi, un obiettivo comune

Il profilo dei partecipanti è eterogeneo: giovani, adulti, pensionati, residenti e commercianti. Tutti accomunati dalla volontà di contribuire alla vivibilità della propria zona, osservando con attenzione ciò che accade quotidianamente. Ogni gruppo è coordinato da un referente che funge da punto di contatto tra cittadini e autorità, con il compito di filtrare e inoltrare le segnalazioni in modo efficace e responsabile.

Dove sono attivi i gruppi

Le circoscrizioni coinvolte coprono ampie zone della città, tra cui:

  • Città Antica, Borgo Trento, San Zeno, Avesa, Veronetta, San Massimo, Golosine, Borgo Roma, fino a Santa Maria in Stelle e Quinto-Poiano, solo per citarne alcune.

“Il nostro obiettivo – conclude l’assessora Zivelonghi – è estendere questa rete virtuosa a tutti i quartieri, specie quelli più popolosi. La sicurezza urbana non si costruisce da soli, ma insieme: cittadini, istituzioni e territorio uniti per una Verona più vivibile e coesa”.

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