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18.07.2025 - 06:00
Foto di repertorio
“Verona ha fame di cultura, non di centri commerciali”. Con questo messaggio diretto e appassionato è stata lanciata online una petizione popolare per chiedere una nuova destinazione d’uso degli ex Magazzini Generali e dell’ex Stazione Frigorifera in via Santa Teresa, nel cuore del quartiere di Borgo Roma. Un’iniziativa civica che in pochi giorni ha superato le 3.700 firme, raccogliendo il consenso di cittadini, associazioni, artisti e attivisti.
La spinta alla mobilitazione è arrivata dopo la chiusura di Eataly, che aveva occupato gli spazi per meno di tre anni. Ora, con il futuro dell’area di nuovo incerto, si apre il dibattito sul suo utilizzo: da una parte l’ipotesi del “Muvin”, il Museo del Vino, promosso a livello istituzionale; dall’altra, una proposta dal basso che punta alla creazione di un distretto culturale aperto alla cittadinanza.
La proposta si chiama d1strett0 e non è un piano rigido, ma una visione in costruzione. L’obiettivo è restituire gli ex Magazzini alla città come spazio pubblico, culturale e generativo. “Non è un’idea calata dall’alto – spiegano i promotori – ma una rete aperta, che vuole coinvolgere tutte le realtà locali interessate a dare vita a un luogo vivo, libero, accessibile”.
Il documento a supporto della petizione è chiaro nella sua denuncia: “Con la chiusura di Eataly – si legge – è fallito un modello che ha sacrificato uno dei più importanti esempi di archeologia industriale italiana sull’altare del profitto”. Ma è anche fiducioso nel futuro: “Un’altra Verona è possibile, viva, partecipata, creativa. Come quella che si era formata attorno a Interzona, storico laboratorio culturale che proprio in questi spazi aveva trovato casa”.
La raccolta firme punta simbolicamente alle 10.000 sottoscrizioni, ma i promotori sanno bene che una petizione non basta. Per questo stanno lavorando a una rete trasversale di realtà locali che possa costruire un progetto condiviso. Il passo successivo sarà una grande assemblea pubblica, aperta alla cittadinanza, da cui nascerà una proposta articolata da presentare ufficialmente a Fondazione Cariverona e Comune.
Il destino degli ex Magazzini Generali non è solo una questione urbanistica. È una sfida identitaria, che riguarda la visione di città: una Verona che può scegliere se diventare un’altra vetrina del commercio o un laboratorio di cultura e partecipazione.
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