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Vertenza metalmeccanici

Dopo 40 ore di sciopero si riapre la trattativa per il contratto dei metalmeccanici

Manifestazioni in tutta Italia hanno spinto alla ripresa del confronto tra sindacati e Federmeccanica. A Rovigo il consiglio comunale approva all’unanimità un ordine del giorno a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori

immagine di repertorio

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Dopo settimane di mobilitazione, con ben 40 ore di sciopero culminate nella giornata di protesta del 20 giugno, le metalmeccaniche e i metalmeccanici italiani hanno ottenuto un primo risultato concreto: la riapertura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. Martedì 15 luglio si è infatti svolto il primo incontro ufficiale tra le parti, con l’agenda già fissata per tre successivi appuntamenti a settembre.

La piattaforma sindacale, costruita grazie al voto di oltre 600.000 lavoratori in assemblea e presentata più di un anno fa a Federmeccanica, mette al centro temi chiave: il recupero del potere d’acquisto dei salari, il contrasto alla precarietà e il riconoscimento del valore reale del lavoro metalmeccanico, essenziale per la crescita economica del Paese.

La pressione esercitata dalle mobilitazioni non ha coinvolto solo il mondo del lavoro: anche il governo ha deciso di intervenire, aprendo un tavolo di confronto istituzionale, riconoscendo che la ricchezza e la stabilità dell’Italia non possono prescindere dalla dignità del lavoro.

In questo contesto, significative sono state anche le iniziative a livello locale. A Rovigo, il consiglio comunale ha votato all’unanimità una mozione di sostegno alla vertenza, presentata dai consiglieri di minoranza Crivellari e Tosini. Il documento impegna il Comune a esprimere solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori, e a coinvolgere attivamente il sindaco e la giunta nel supportare le legittime rivendicazioni avanzate dai sindacati.

"Riteniamo molto positivo l’impegno del Consiglio Comunale di Rovigo – dichiarano Luca Gazzabin (FIM CISL Pd/Ro), Davide Benazzo (FIOM CGIL Rovigo) e Mirco Bolognesi (UILM Rovigo) – che dimostra come la battaglia per un contratto equo non sia solo una questione sindacale, ma anche politica e civile. Ridare centralità al lavoro e alla sua dignità è il primo passo per un vero rilancio industriale".

La vertenza, dunque, prosegue, ma con nuovi strumenti e nuove alleanze: non solo ai tavoli negoziali, ma anche nelle piazze e nei consigli comunali.

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