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Allarme idrico
17.07.2025 - 15:31
Fiume Po in secca
Si è tenuta oggi una nuova seduta dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del Distretto idrografico del fiume Po. Il quadro tracciato dagli esperti è chiaro: nonostante le piogge delle scorse settimane e il temporaneo calo delle temperature, la disponibilità d’acqua nel bacino del Po continua a diminuire, e la tendenza per i prossimi giorni non lascia spazio all’ottimismo.
Il mese di giugno aveva già messo in difficoltà il sistema idrico del Distretto, con temperature sopra la media e precipitazioni scarse, salvo alcune eccezioni nell’Emilia-Romagna orientale. Le prime due settimane di luglio avevano fatto sperare in una tregua: piogge sparse e valori termici più vicini alla norma climatologica avevano dato un po’ di respiro. Tuttavia, il miglioramento è stato solo temporaneo.
I livelli idrometrici dei Grandi Laghi alpini – in particolare il Lago Maggiore e il Lago di Como – sono tornati a scendere, registrando valori inferiori alla media stagionale. Gli altri laghi mantengono livelli appena sopra la norma, ma anche questi sono destinati a calare nei prossimi giorni, complice la quasi totale scomparsa delle riserve nevose sulle Alpi e la previsione di un ritorno del caldo con assenza di precipitazioni rilevanti.
Sul fronte fluviale, le portate del fiume Po registrano un sensibile calo. Alla sezione di Pontelagoscuro, uno dei principali punti di osservazione, si è passati dagli 800 m³/s di inizio mese agli attuali 522 m³/s. Il cuneo salino – il fenomeno di risalita dell’acqua salata dal mare – rimane stabile tra i 6 e i 7 chilometri all’interno della costa adriatica, segnale di una portata insufficiente a contrastarlo.
La situazione inizia a diventare critica in alcune aree del Distretto, soprattutto per quanto riguarda l’uso irriguo. In particolare, i territori del Piemonte, della provincia di Piacenza e del Delta del Po sono già stati classificati in stato di severità idrica “media in assenza di precipitazioni”, mentre per il resto del Distretto si parla di “bassa severità”, sempre condizionata dalla mancanza di piogge.
In conclusione, seppur lontani da una vera e propria emergenza siccità, i segnali sono inequivocabili: il sistema idrico del bacino padano è sotto pressione, e l’evoluzione meteorologica delle prossime settimane sarà decisiva per evitare un peggioramento che, al momento, appare probabile.
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