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Elezioni regionali
18.07.2025 - 11:42
Manildo ai Navigli lungo il Piovego durante il punto stampa
È iniziata dall’Università di Padova, culla della cultura veneta, la campagna elettorale di Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto. Con un primo incontro pubblico aperto a studenti, cittadini e giornalisti, l’ex sindaco di Treviso ha lanciato ufficialmente la sua sfida a Palazzo Balbi. “Iniziamo da qui, dai giovani e dalle idee. Sarà una campagna costruttiva, partecipata, concreta”, ha dichiarato Manildo davanti a un pubblico attento e partecipe.
Il candidato ha chiarito la direzione del suo percorso politico: “Questa è una campagna per qualcosa, non contro qualcuno. Vogliamo un Veneto più equo, più moderno, più partecipato. E per farlo dobbiamo iniziare dall’ascolto, soprattutto dei giovani”.
La scelta dell’università come punto di partenza ha un doppio valore: affettivo e simbolico. Laureatosi proprio a Padova, Manildo ha voluto sottolineare il ruolo centrale del mondo accademico per il futuro dei giovani: “L’università è il luogo dove si genera il futuro. E proprio oggi quella di Padova è stata confermata come la migliore d’Italia tra quelle con più di 40.000 studenti. È da qui che si parte”.
Manildo ha poi esposto alcune priorità della sua proposta politica: il diritto allo studio, il problema degli affitti universitari, i trasporti pubblici e le borse di studio: “Un posto letto a Padova costa ormai 550 euro. La Regione deve fare di più, deve garantire il diritto alla casa, al trasporto e allo studio. Le università fanno molto, ma serve il sostegno delle istituzioni regionali”, ha detto, rilanciando anche la proposta del biglietto unico regionale per i trasporti: “Garantire la mobilità non è solo una questione di comodità, ma di libertà”.
Altro elemento chiave della campagna sarà l’ampiezza della coalizione che lo sostiene. “Abbiamo costruito la più ampia alleanza degli ultimi 15 anni, ed è una grande responsabilità - ha sottolineato - Sento un entusiasmo contagioso. Nessun vincolo dai partiti: ho ricevuto fiducia e piena autonomia, e con questa fiducia costruiremo una squadra competente”.
Interpellato su quale candidato del centrodestra preferirebbe affrontare, Manildo ha evitato ogni polemica:
“Non è un tema che mi interessa. Noi vogliamo fare bene la nostra parte. Saremo una squadra che gioca il proprio gioco, indipendentemente dall’avversario”.
Parlando del proprio profilo politico, Manildo ha rivendicato il valore della moderazione come forza e non come debolezza: “Per me moderato significa ascolto, capacità di confronto, ma anche determinazione. È un punto di forza, non una rinuncia”, ha dichiarato, prendendo le distanze da un linguaggio politico aggressivo e semplificatorio. “Rifiuto il linguaggio della politica urlata, da stadio. Sarà una campagna fatta di idee, di proposte, di rispetto. Parlare chiaro sì, ma senza banalizzare la complessità dei problemi”.
Nel suo discorso non è mancato un richiamo al ruolo del Veneto sulla scena nazionale, che secondo Manildo merita un rilancio:
“Non possiamo essere un territorio che eccelle nei numeri ma che resta silenzioso nei luoghi dove si decide. Dobbiamo costruire reti tra le eccellenze locali, farle dialogare, non lasciarle isolate”.
La sua visione, ha detto in chiusura, è quella di “un Veneto di tutti, non di pochi. Una regione che ascolta, include, investe nelle persone. Che guarda al futuro con coraggio”.
La campagna proseguirà nei prossimi giorni toccando altre città universitarie, come Vicenza e Verona, e si estenderà anche ai territori più periferici. “Partiamo dalle università, ma ascolteremo tutte le categorie. Nessuno può cambiare da solo: serve una squadra, serve entusiasmo, serve coinvolgere chi ogni giorno vive e lavora in Veneto”, ha concluso. “Non sarà una campagna contro. Sarà una campagna per un Veneto migliore, e siamo pronti a confrontarci con tutti su questo terreno”.
Nicola Canella
Edizione
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