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Un modello 3D rivoluzionario per testare farmaci in gravidanza: la ricerca padovana premiata dall’ERC

Il progetto “Epiblast” dell’Università di Padova riceve un finanziamento europeo da 150mila euro

Un modello 3D rivoluzionario per testare farmaci in gravidanza

Foto di repertorio

Un importante riconoscimento europeo è stato assegnato al professor Graziano Martello, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, per il suo innovativo progetto “Epiblast”. Il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) ha conferito un Grant Proof of Concept di 150.000 euro per sostenere lo sviluppo di una piattaforma tridimensionale completamente automatizzata, capace di replicare in vitro le prime due settimane di vita embrionale umana.

L’obiettivo del progetto è creare un sistema sicuro e affidabile per testare gli effetti dei farmaci sul delicato processo di sviluppo iniziale dell’embrione, un campo di ricerca da sempre ostacolato dalle difficoltà etiche e pratiche legate ai test su donne in gravidanza e alle limitazioni degli studi sugli animali.

Epiblast nasce in risposta a una necessità cruciale: dopo i drammatici effetti teratogeni del Talidomide negli anni Sessanta, è diventato evidente quanto sia fondamentale valutare la sicurezza dei medicinali in gravidanza. Attualmente, si sa che solo circa il 30% degli embrioni si impianta con successo, ma non è chiaro se ciò dipenda da fattori teratogeni o da carenze nutritive. Questo modello 3D utilizza cellule staminali pluripotenti umane per ricreare fedelmente la formazione dell’epitelio dell’epiblasto, della stria primitiva e della cavità amniotica, riproducendo così in laboratorio le fasi peri- e post-impianto dell’embrione.

Il finanziamento ERC Proof of Concept consentirà al team di ricerca di automatizzare e validare il modello per uno screening rapido su larga scala, riducendo la necessità di sperimentazioni animali e aprendo la strada a gravidanze più sicure e a una migliore tutela della salute prenatale.

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