Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Politica agricola europea

La Pac 2028-2034 sotto la scure di Von der Leyen: tagli pesanti che minacciano il futuro dell’agricoltura italiana ed europea

Con una riduzione del 20% del bilancio destinato all’agricoltura, Coldiretti lancia l’allarme sui rischi per sicurezza alimentare, innovazione e sostenibilità

Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti

Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti

L’agricoltura italiana ed europea si trova ad affrontare un duro colpo con la proposta di taglio della Politica Agricola Comune (Pac) per il periodo 2028-2034 avanzata dalla Commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen. “Con questa decisione – ha dichiarato Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti – si cancellano decenni di politiche a tutela del cibo sano, dei territori e della dignità dei produttori. A essere sacrificato non è solo un capitolo di bilancio, ma un intero modello di sviluppo che ha garantito sicurezza alimentare e coesione sociale.”

L’assemblea nazionale di Coldiretti, svoltasi questa mattina al Teatro Eliseo di Roma, ha visto la partecipazione di agricoltori provenienti da tutta Italia, insieme al presidente nazionale Ettore Prandini, al segretario generale Gesmundo e a importanti rappresentanti istituzionali come Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, e Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.

Secondo le stime elaborate da Coldiretti su dati Agea, oltre 770 mila aziende agricole italiane subiranno gli effetti negativi del taglio della Pac, con conseguenze disastrose sulla produzione alimentare, sulla sicurezza del cibo e sulla capacità di innovazione e sostenibilità che negli ultimi anni hanno reso l’Italia leader in Europa. Il piano di bilancio europeo prevede infatti un taglio del 20% delle risorse dedicate all’agricoltura, che passerà dal 30-35% del passato al 14% del bilancio complessivo Ue.

“Dietro la retorica della transizione verde – ha aggiunto Gesmundo – si cela in realtà la volontà di concentrare risorse su altre priorità, come il riarmo, a scapito delle imprese agricole, condannandole alla marginalità.” Meno investimenti nel settore significheranno un aumento delle importazioni, con effetti negativi sui prezzi e sulla qualità dei prodotti a vantaggio dei mercati esteri.

Il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, ha espresso forte preoccupazione per questa scelta: “È inaccettabile che un settore strategico come il nostro venga penalizzato così pesantemente. Togliere risorse all’agricoltura per finanziare il riarmo mette a rischio non solo la sicurezza alimentare, ma anche la pace in Europa. In un mondo segnato da conflitti e tensioni, servono investimenti sul cibo, non sui carri armati.”

Con un valore economico di 707 miliardi di euro e 4 milioni di posti di lavoro in Italia, il comparto agricolo si trova ora di fronte a una sfida senza precedenti. Coldiretti promette una mobilitazione permanente per contrastare quella che definisce una decisione “miope e pericolosa” e per difendere il futuro del Made in Italy e dell’agricoltura europea, proponendo semplificazioni burocratiche e nuove strategie di sostegno alle imprese agricole.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione