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Trasporti sostenibili
21.07.2025 - 17:16
Foto dell'incontro
Il Veneto compie un passo decisivo verso una mobilità più integrata, sostenibile e moderna. Con la presentazione dello studio di fattibilità, è ufficialmente partita la fase operativa del nuovo collegamento ferroviario tra Verona, l’Aeroporto Catullo e la sponda orientale del lago di Garda. Si tratta di un progetto strategico dal valore complessivo di 1,385 miliardi di euro, destinato a rafforzare il sistema dei trasporti regionali e a valorizzare una delle aree turistiche più frequentate d’Italia.
A presentare l’iniziativa, oggi a Verona, è stata la Vicepresidente della Regione Veneto e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, nel corso di un incontro promosso congiuntamente dalla Regione Veneto e dalla Camera di Commercio di Verona, alla presenza di Rete Ferroviaria Italiana e dei rappresentanti delle istituzioni locali, delle categorie economiche e degli ordini professionali.
Il progetto prevede la costruzione di due nuovi tratti ferroviari collegati alla rete esistente. Il primo è un collegamento a doppio binario tra l’aeroporto Catullo e le linee Verona-Mantova e Brescia-Verona, con un investimento di 800 milioni di euro. Il secondo segmento, dal valore stimato di 585 milioni di euro, sarà una nuova linea a binario singolo che si diramerà dalla linea Brescia-Verona in direzione Bardolino, raggiungendo la sponda orientale del lago.
“Ringraziamo il MIT, rappresentato oggi da Elisabetta Pellegrini, per aver confermato l’interesse nazionale verso questo progetto – ha dichiarato De Berti –. Nei prossimi mesi, con la rimodulazione del Contratto di Programma tra MIT e RFI, individueremo le risorse necessarie per passare alla fase di progettazione e procedere con l’iter autorizzativo.”
Secondo quanto emerso dallo studio di fattibilità, i benefici per il territorio saranno significativi. L’opera migliorerà l’accessibilità sia all’aeroporto Catullo che al lago di Garda, riducendo i tempi di viaggio e abbattendo i costi per automobilisti e utenti dei bus sostitutivi. Previsti anche effetti positivi in termini di sicurezza stradale e impatto ambientale, grazie alla riduzione del traffico su gomma e all’incentivazione del trasporto pubblico.
“Questa infrastruttura – ha concluso De Berti – è un tassello fondamentale per un Veneto più connesso, green e intermodale. Un’opera che guarda al futuro, potenziando la rete ferroviaria e sostenendo un turismo di qualità.”
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