Con un voto decisivo nella seduta del 22 luglio, il Consiglio Regionale del Veneto ha abrogato l’articolo 5, comma 3 della Legge Regionale n.11/2009, che vietava l’utilizzo, a fini di noleggio, degli autobus immatricolati da oltre 15 anni. Una norma che, secondo le associazioni artigiane del trasporto passeggeri, aveva perso ogni attinenza con la realtà attuale e metteva a rischio la sopravvivenza di centinaia di imprese del settore.
La cancellazione di questa disposizione è stata accolta con grande soddisfazione da Confartigianato Imprese Veneto, CNA Fita e Casartigiani, che da anni chiedevano una revisione della legge. Secondo le stime fornite dalle associazioni, il vincolo avrebbe escluso oltre il 40% del parco mezzi regionale, cioè quasi 2.900 autobus su un totale di 6.920, con conseguenze potenzialmente devastanti per la tenuta economica del comparto.
“Era una norma ormai fuori dal tempo, non presente in nessun’altra regione italiana – ha dichiarato Daniele Rigato, presidente di Confartigianato Auto-bus Operator Veneto – che creava disparità e concorrenza sleale, penalizzando chi opera in regola e senza alcun sostegno per il rinnovo dei mezzi. Siamo per una transizione ecologica, ma che sia anche giusta e sostenibile”.
Un cambio di rotta nel segno della responsabilità
Tutti i mezzi coinvolti, precisano le associazioni, sono regolarmente revisionati, conformi alle normative di sicurezza e soggetti ai vincoli ambientali già previsti a livello nazionale. Inoltre, la normativa abrogata era ormai superata anche dalle imminenti direttive europee, che disciplineranno la circolazione in base alla classe ambientale del veicolo, rendendo di fatto inutili limiti aggiuntivi locali.
“Abbiamo sempre considerato quella norma vetusta – spiega Lerry Valbusa, presidente CNA FITA Ncc Auto e Bus Veneto – e chiedevamo da tempo un adeguamento. Questo intervento legislativo risponde concretamente alle esigenze delle imprese e anticipa l’evoluzione normativa europea”.
Un risultato frutto del dialogo tra istituzioni e imprese
Anche Casartigiani Veneto saluta con favore l’abrogazione. “Una norma troppo rigida rischiava di compromettere l’equilibrio economico di un comparto già in difficoltà – afferma Salvatore D’Aliberti – Ringraziamo la Regione per aver dimostrato ascolto e sensibilità nei confronti di chi ogni giorno tiene in piedi l’economia reale del territorio”.
La decisione arriva dopo la scadenza del termine straordinario di estensione a 19 anni, previsto dall’articolo 19 della Legge Regionale 39/2020, varato durante l’emergenza Covid. La rimozione definitiva del limite di 15 anni rappresenta quindi un passo importante verso una regolamentazione più razionale e compatibile con la realtà economica post-pandemica.
Verso una transizione ecologica equa
Le sigle di categoria ribadiscono che l’obiettivo resta quello di un trasporto sempre più ecologico e sicuro, ma chiedono strumenti concreti di accompagnamento: incentivi per il rinnovo dei mezzi, accesso facilitato al credito e investimenti per un’innovazione realmente accessibile.