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Crisi di settore
23.07.2025 - 16:02
Il Governatore Luca Zaia
“Un attacco diretto all’agricoltura italiana, alla sua qualità, ai giovani che investono nel futuro rurale e a territori che custodiscono biodiversità, cultura e identità.” Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha duramente criticato la proposta della Commissione Europea di tagliare del 20% i fondi destinati alla Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2028–2034, portando le risorse da 386 a 302 miliardi di euro e riducendo il peso dell’agricoltura sul bilancio comunitario dal 30–35% storico a un risicato 14%.
Zaia non usa mezzi termini: “È una manovra miope e pericolosa. Il Veneto, che è tra le regioni più agricole del Paese, con oltre 61.000 imprese attive e 350 prodotti tipici, non può restare a guardare. Reagiremo”. Il governatore mette in evidenza il forte impatto sui giovani imprenditori agricoli, che in Veneto sono 3.601 (il 7,2% del totale nazionale), e sottolinea come l’agricoltura moderna sia molto più di un’attività economica: è multifunzionalità, sostenibilità, innovazione. “Tagliare gli aiuti oggi significa spegnere il futuro della vera agricoltura europea.”
Il timore, secondo Zaia, è che le risorse finiscano in un fondo unico “agricoltura-coesione”, perdendo trasparenza e destinazione specifica. “Questo favorirebbe chi non ha una tradizione agricola vera, chi deve costruirla da zero. Ma l’Italia è un unicum mondiale, con qualità, biodiversità e legami storici tra cibo e territorio. L’Europa deve comprenderlo.”
I dati diffusi da Coldiretti, rilanciati dallo stesso Zaia, mostrano che oltre 770 mila aziende agricole italiane potrebbero subire gravi ripercussioni. “Sono realtà che presidiano le nostre colline, pascoli, pianure e aree interne. Producono milioni di tonnellate di pomodori, uva, latte: tagliarle fuori vuol dire colpire settori strategici e la nostra sovranità alimentare.”
Zaia sostiene con forza la mobilitazione nazionale lanciata da Coldiretti, che ha definito il piano europeo “un disastro annunciato”. E lancia un appello: “Il Parlamento europeo deve respingere questa impostazione. Difendere la PAC è una battaglia di civiltà, che va combattuta con determinazione.”
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