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Diritto alla salute
23.07.2025 - 16:53
Francesca Zottis
Una conquista di civiltà e giustizia sociale: così viene definita da più parti l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale del Veneto della legge per la tutela delle donne affette da endometriosi. La prima firmataria, la consigliera regionale del Partito Democratico Francesca Zottis, ha espresso grande emozione per un traguardo atteso da anni.
"Questa legge – ha dichiarato – rappresenta un passo in avanti fondamentale per garantire capillarità nell’accesso alle cure. È un provvedimento che pone al centro la donna e l’impegno delle istituzioni nel sostenerla concretamente per una vita pienamente dignitosa".
Il cuore del provvedimento è l’istituzione di un tavolo tecnico regionale, che avrà il compito di coordinare le attività di raccolta dati, migliorare la qualità della diagnosi e delle cure, promuovere la formazione del personale sociosanitario e sostenere attività di ricerca. Particolare attenzione è riservata anche alla sensibilizzazione nelle scuole, per aiutare le adolescenti a riconoscere i sintomi precocemente.
Zottis ha sottolineato come il sostegno non debba essere solo sanitario, ma anche psicologico ed emotivo, specie nei momenti più difficili del percorso clinico, come ad esempio in caso di aborto. "È doveroso garantire anche la dignità del dolore – ha aggiunto – come quella di non dover condividere la stanza con chi ha appena partorito. Il lutto, la fine di una vita che cresceva dentro, merita spazi di rispetto e comprensione".
In Veneto, l’endometriosi è una realtà sempre più presente. I dati parlano chiaro: le diagnosi sono in costante aumento, passando da 1.827 nel 2021 a 2.691 nel 2024. Il Centro di riferimento di Negrar è attualmente un punto fondamentale, con circa 15 mila pazienti ogni anno. Dal 2017, l’endometriosi è stata inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ma secondo Zottis “la strada è ancora lunga per un’effettiva presa in carico sistemica”.
Durante la seduta, è stato inoltre approvato un ordine del giorno proposto dalla consigliera Elena Ostanel per la definizione di un percorso diagnostico-terapeutico anche per altre patologie spesso trascurate come la vulvodinia e la neuropatia del pudendo, chiedendo al Parlamento l’inserimento di queste nei LEA.
Zottis ha infine rivolto un sentito ringraziamento al gruppo del PD, al Consiglio regionale, ai capigruppo e a tutti coloro che hanno creduto nella necessità di legiferare su una malattia ancora troppo poco conosciuta. Un pensiero particolare è stato dedicato a Cristina Tronchin, che ha raccontato pubblicamente la sua esperienza di donna affetta da endometriosi, lanciando un messaggio potente: “Alle donne dico di non aspettare. Abbiate paura del dolore, non del percorso. Poi la vita cambia in meglio”.
"Non dobbiamo avere paura di parlare, di condividere delusioni e dolori – ha concluso Zottis –. È così che si affrontano i momenti più bui e si capisce che non si è sole, nemmeno quando il corpo sembra tradire i propri sogni".
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