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24.07.2025 - 17:00
Un patrimonio di inestimabile valore torna a risplendere grazie alla mostra “Restituire la memoria. Manoscritti, codici e volumi restaurati della Biblioteca Civica”, allestita nella Biblioteca cittadina dal 29 luglio al 18 ottobre 2025. L’esposizione, voluta e curata dall’Assessorato alla Cultura, restituisce al pubblico alcuni tra i documenti più preziosi del fondo antico della Biblioteca, sottoposti negli ultimi anni a delicati interventi di restauro sotto la supervisione della Soprintendenza Beni Archivistici e Librari del Veneto.
A illustrare il progetto è Giada Pontarollo, assessora alla cultura: “Un’occasione unica per mostrare il lavoro silenzioso e prezioso svolto per la tutela del nostro patrimonio librario: ogni volume racconta una parte di storia bassanese e universale”.
Sono undici i volumi selezionati, databili tra il XV e il XIX secolo, che raccontano l’evoluzione del pensiero umano attraverso parole, immagini, scoperte e memoria. Tra i più straordinari spicca un codice miniato del Quattrocento, l’Officium Beatae Mariae Virginis, e un Herbolario volgare stampato a Venezia nel 1522, pietra miliare della farmacopea rinascimentale, accompagnato da 150 xilografie botaniche.
Cinque dei volumi in mostra provengono direttamente dalla biblioteca personale di Antonio Canova, donati nel 1853 dal fratellastro Giambattista Sartori Canova. Spiccano i Quattro libri dell’architettura di Andrea Palladio, due pregiati tomi di Piranesi, e le incisioni della Villa Pamphilia, vero e proprio atlante dell’arte e dell’estetica seicentesca. Chiude questa sezione il raro Marmi scolpiti di Pietro Marco Vitali, omaggio alla collezione Torlonia, ben nota allo scultore neoclassico.
Nel campo scientifico, spicca la prima traduzione in italiano della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, stampata a Venezia nel 1543, dono di Giambattista Brocchi, figura chiave nella fondazione della biblioteca.
A raccontare la storia locale è invece il manoscritto ottocentesco di Giambattista Baseggio, Arme delle famiglie di Bassano, fonte fondamentale per lo studio delle dinastie cittadine.
Tra i documenti più straordinari esposti, spicca il Libro secondo di dare e avere della famiglia Da Ponte, noto anche come Libro dei conti della bottega dei Bassano, un registro contabile che copre il periodo dal 1511 al 1580, inclusi i decenni cruciali del passaggio tra Francesco il Vecchio e il figlio Jacopo. Il manoscritto documenta con precisione oltre 160 opere d’arte, offrendo una finestra senza precedenti sul funzionamento economico e organizzativo di una bottega rinascimentale.
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