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La polemica

Una piastra sportiva al posto del verde: scoppia la polemica sul parco di via Aldo Moro

La Civica per Rovigo accusa il Comune: “Così si cancella un’area viva e curata, altro che degrado”

Una piastra sportiva al posto del verde: scoppia la polemica sul parco di via Aldo Moro

Foto di repertorio

Si accende lo scontro sull'utilizzo dei fondi del bando nazionale “Sport Illumina”, promosso da Sport e Salute e dal Ministero per lo Sport e i Giovani, che finanzia nuovi impianti sportivi in aree urbane definite “degradate o abbandonate”. A far discutere è la decisione del Comune di realizzare una nuova piastra sportiva nel parco di via Aldo Moro, uno degli spazi verdi più frequentati e curati della città.

La protesta parte da un gruppo di residenti e viene rilanciata con forza da Civica per Rovigo, la lista civica rappresentata in Consiglio comunale da Elena Biasin:
“È inaccettabile – afferma – che si distrugga un’area verde viva, frequentata e ben tenuta per costruire una struttura che dovrebbe sorgere in zone realmente degradate. Questo non è recupero urbano, è solo altro cemento”.

Un parco vitale, non abbandonato

Secondo quanto riportato nel comunicato della Civica, il parco in questione – individuato dal Comune col mappale 1794, foglio 10 – è quotidianamente utilizzato da famiglie, pendolari e residenti del quartiere. Non solo: si trova in una zona già altamente urbanizzata, proprio accanto a un nuovo centro direzionale bancario in costruzione. L’area è considerata da molti l’unico polmone verde accessibile nel quartiere, incastonato tra la stazione ferroviaria e una delle strade più trafficate della città.

Una segnalazione partita da un cittadino residente da oltre vent’anni – raccontano dalla Civica – ha dato voce a uno sgomento diffuso:
“Non c’è nulla da riqualificare – si legge nella sua lettera – se non la sensibilità di chi amministra. Questo è un parco sano, ben tenuto. Il vero degrado rischia di arrivare proprio con i lavori del Comune”.

Le alternative c’erano

La Civica punta il dito anche sulla scarsa coerenza delle tre aree proposte a bando. Tra queste, un’altra zona verde in Commenda, in via Montessori, già frequentata da anziani e famiglie, e in attesa da anni della realizzazione della pista da skateboard.
L’unica proposta che secondo l’associazione civica risponde realmente ai criteri del bando è quella in via dell’Artigianato a Borsea, periferia sud di Rovigo:
“Una zona davvero trascurata e con un forte afflusso quotidiano di persone, dove un intervento di questo tipo potrebbe essere davvero utile per contrastare il disagio e aumentare il benessere collettivo”.

“Riqualificare non può voler dire cementificare”

Nel comunicato si richiama infine anche il Piano Urbanistico degli Interventi, che sottolineava la necessità di preservare gli standard minimi di verde urbano. La Civica accusa l’attuale amministrazione di fare l’esatto contrario, spacciando per riqualificazione quello che è, nei fatti, un processo di ulteriore cementificazione urbana.

“Chiediamo – conclude Elena Biasin – che il Comune riveda immediatamente la localizzazione del progetto, e agisca secondo buon senso, ascoltando davvero i cittadini. In un’epoca di emergenza climatica e ambientale, ogni metro di verde va difeso, non sacrificato sull’altare di progetti calati dall’alto”.

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