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Scoperti amianto e una cisterna di gasolio

Martellago, ex centro civico di Olmo: nuova tegola per il Comune, altri 100mila euro in bonifiche

Opposizione all'attacco "No a ulteriori esborsi" l'assessore Faggian "Faremo ulteriori verifiche"

Martellago, ex centro civico di Olmo: nuova tegola per il Comune, altri 100mila euro in bonifiche

L'ex Centro Civico di Olmo

Per il Comune di Martellago doveva essere un'operazione di risanamento finanziario e valorizzazione del patrimonio pubblico ma rischia di trasformarsi in una grana da centomila euro. L'ex centro civico di via Selvanese, a Olmo, recentemente venduto dal Comune alla società So.ge.di.co. di Marghera per 855.003 euro, si sta rivelando una vera e propria "tegola" per l'amministrazione Saccarola. Dopo la scoperta di una cisterna interrata contenente residui di gasolio, sono infatti emerse tracce di amianto all'interno dell'edificio.

La vicenda affonda le radici in un lungo iter di alienazione iniziato anni fa. Il complesso, costruito negli anni '70, era da tempo inutilizzato. Nonostante la perizia del 2022 ne stimasse il valore in 950mila euro, l'immobile è stato messo all'asta con uno sconto del 10% – come previsto da un atto di indirizzo regionale – per accelerarne la vendita e finanziare l'acquisto dell'ex Giardino San Stefano.

Al terzo tentativo, l'asta è andata a buon fine con una sola offerta, quella della So.ge.di.co., che si è aggiudicata l'immobile per poco più del prezzo base. Ma durante le operazioni di liberazione dell'area, sono emerse le prime criticità ambientali. Prima il ritrovamento della cisterna interrata per il riscaldamento – messa in sicurezza con un intervento da 25mila euro – poi la scoperta, attraverso analisi commissionate a una ditta specializzata, di fibre di amianto nei muri e nei pavimenti.

A quel punto la Giunta si è trovata costretta a intervenire nuovamente, approvando una variazione urgente al bilancio per stanziare altri 75.700 euro, da destinare come indennizzo all'acquirente per la bonifica del materiale pericoloso.

L'opposizione è sul piede di guerra. Durante l'ultimo consiglio comunale il consigliere Alessio Boscolo del gruppo InSIeme ha ricostruito tutta la vicenda parlando senza mezzi termini di "svendita del patrimonio pubblico". "Che in un edificio degli anni '70 si potesse trovare amianto o una cisterna interrata non è certo un evento imprevedibile ma evidentemente a nessuno è venuto in mente di verificare prima dell'asta. Ci sono anche questioni procedurali che andranno approfondite. Ora si è andati a rogito con anche l'indicazione di dover sborsare ulteriori 75mila Euro dei cittadini più i 25mila già spesi per la cisterna?"

L'assessore ai Lavori Pubblici Luca Faggian ha cercato di rassicurare: "La somma non è ancora stata erogata, la delibera ha carattere cautelativo. Sono in corso accertamenti, anche sul piano giuridico, per capire se siano presenti vizi occulti".

Dopo un acceso dibattito che ha visto anche l'ex sindaco e consigliere di opposizione Marco Stradiotto attaccare la Giunta, accusandola di non avere tenuto ferma la posizione del Comune sull'argomento magari rinunciando di andare a rogito e trovare un accordo prima tra le parti, la delibera è passata con i soli voti della maggioranza.

Riccardo Musacco

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