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Condizionatori d’estate: bollette fino a 450 euro, ma il fotovoltaico può azzerarle

Uno studio della CNA di Padova e Rovigo analizza costi, consumi e impatto ambientale delle case climatizzate

Condizionatori d’estate: bollette fino a 450 euro, ma il fotovoltaico può azzerarle

Foto di repertorio

Con l’estate sempre più rovente, l’aria condizionata è diventata una presenza imprescindibile nelle abitazioni. Ma la comodità ha un prezzo: secondo un'analisi condotta dal Centro Studi della CNA di Padova e Rovigo, raffrescare casa può costare anche oltre 450 euro in soli due mesi, senza contare l’impatto ambientale in termini di emissioni di CO₂.

I numeri del consumo: due esempi concreti

Il primo caso preso in esame riguarda un appartamento da 80 mq in classe energetica D, dotato di un condizionatore in classe A++ con due split. Con un utilizzo medio di 6 ore al giorno, a luglio e agosto si arriva a un consumo di circa 590 kWh, per una spesa superiore a 220 euro. Il costo varia però sensibilmente in base alla classe energetica dell’edificio, con aumenti notevoli per le abitazioni meno isolate.

Nel secondo scenario, si considera una casa più grande: 130 mq su due livelli, anch’essa in classe B, con un impianto più potente ma sempre efficiente. In questo caso, l’utilizzo medio di 8 ore al giorno porta a un consumo di oltre 1.170 kWh e una spesa che supera i 450 euro in classe D, con punte ancora più alte nelle classi E, F e G.

Fotovoltaico: un investimento che conviene

«L’abbinamento tra condizionatore e impianto fotovoltaico permette di ridurre – o addirittura azzerare – la spesa elettrica estiva, generando anche un impatto positivo per l’ambiente», spiega Luca Montagnin, presidente di CNA Padova e Rovigo.

Un impianto fotovoltaico da 3 kW, dal costo di circa 4.000-5.500 euro, è sufficiente a coprire i consumi di un appartamento medio, permettendo di evitare l’immissione in atmosfera di oltre 250 kg di CO₂ solo per i mesi estivi. In un anno, considerando tutti i consumi elettrici, si arriva a 850 kg di CO₂ risparmiata, l’equivalente di 30 alberi piantati.

Per una casa più grande, si consiglia un impianto da 4,5 kW, con un costo di 6.000-7.000 euro. Il risparmio stimato è tra 300 e 400 euro nei due mesi più caldi, con oltre 1,3 tonnellate di CO₂ risparmiate in un anno – come se si evitasse di percorrere 10.000 km in auto o si piantassero 40 alberi ogni anno.

Attenzione alla manutenzione

La CNA ricorda che i dati sono validi per impianti in buono stato di manutenzione. Condizionatori sporchi o poco efficienti possono aumentare i consumi anche del 10-15%. Inoltre, split non sanificati possono diffondere microrganismi dannosi, come legionella e batteri respiratori.

Il nodo degli incentivi fiscali

Montagnin lancia però un monito: «La progressiva riduzione degli incentivi – dal 50% al 36% già dal 2026 – rischia di bloccare un mercato virtuoso. Si penalizzano cittadini che vogliono investire in efficienza e sostenibilità, e si danneggia un’intera filiera industriale radicata nei nostri territori».

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