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Attualità
29.07.2025 - 16:08
Un primo, importante passo verso la definizione del futuro produttivo dell’area industriale di Porto Marghera. Si è svolto oggi a Venezia, nella sede della Regione del Veneto, il tavolo di confronto tra Eni, Versalis e Rewind, richiesto dai sindacati per fare il punto sul destino del polo chimico veneziano, dopo la chiusura delle attività di cracking avvenuta nel 2022.
L’incontro, presieduto dall’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan, ha visto la partecipazione dei vertici delle aziende coinvolte, dei rappresentanti sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, e dei delegati dei lavoratori. Presenti anche i tecnici della Regione e l’Unità di crisi aziendale di Veneto Lavoro.
“Quello di oggi – ha dichiarato l’assessore Mantovan – è stato un momento di confronto serio e necessario. Pur con visioni diverse, tutti hanno riconosciuto l’urgenza di costruire un progetto condiviso per il rilancio industriale dell’area di Porto Marghera”.
Durante la riunione, Eni ha ribadito l’impegno a investire nella zona, parlando di oltre 800 milioni di euro già allocati o previsti per interventi industriali. Tuttavia, l’azienda ha anche ammesso che alcune iniziative sono state modificate o sospese, a causa dei mutamenti del contesto economico e normativo degli ultimi anni.
Dall’altra parte, i sindacati hanno espresso forte preoccupazione per l’incertezza che ancora pesa sull’area: investimenti rallentati, piani accantonati e un futuro occupazionale che resta nebuloso per centinaia di lavoratori.
Di fronte a questa situazione, l’assessore Mantovan ha chiesto al gruppo Eni e ai suoi partner industriali di formalizzare in tempi brevi un progetto organico e dettagliato, che possa diventare la base per un protocollo di rilancio. “Serve – ha detto – un aggiornamento chiaro della pianificazione industriale, che tenga conto delle evoluzioni degli ultimi anni ma che soprattutto restituisca prospettive concrete ai lavoratori e al territorio”.
Mantovan ha poi annunciato che la Regione convocherà un nuovo tavolo a settembre, per proseguire il confronto e valutare le proposte che le aziende saranno chiamate a presentare.
“Porto Marghera non può essere lasciata in sospeso. È un nodo strategico per l’economia veneta e nazionale, e va affrontato con una visione di sistema, responsabile e condivisa”, ha concluso l’assessore.
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