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Canizzano senza medico di base: Comune valuta soluzioni per assistere i cittadini più vulnerabili

Il quartiere attende da mesi la riapertura dell’ambulatorio

medici di base

Foto di repertorio

Da aprile il quartiere di Canizzano si trova senza medico di base, una situazione che continua a creare disagi soprattutto tra le persone più fragili. Per informare la cittadinanza e denunciare la carenza di medici di famiglia, ormai sempre più diffusa nel territorio, è stato diffuso un volantino che ha acceso i riflettori su un problema che pesa sulla tanto decantata “eccellenza sanitaria veneta”.

I residenti di Canizzano sono così costretti a rivolgersi alle strutture di Santa Maria del Sile, San Zeno o addirittura fuori dal Comune per le necessità mediche più semplici, con evidenti difficoltà soprattutto per anziani e soggetti con mobilità ridotta.

Nonostante le rassicurazioni di ULSS e Comune, che avevano promesso la riapertura dell’ambulatorio entro giugno, il servizio è ancora sospeso e l’arrivo di un nuovo medico è stato posticipato a settembre. Canizzano si unisce così a San Paolo, anch’esso privo di medico di base, mentre nel quartiere di San Giuseppe resta attivo un solo professionista.

Il problema è grave perché l’assenza di un punto sanitario di prossimità rappresenta un ostacolo significativo per la salute e il benessere dei cittadini.

L’amministrazione comunale ha però iniziato a muoversi per affrontare l’emergenza: tra le prime misure allo studio c’è l’attivazione di un servizio di trasporto gratuito destinato alle persone più deboli, come gli anziani, per raggiungere i medici nei quartieri limitrofi.

Guardando al futuro, il Comune sta valutando interventi strutturali per evitare che altre zone del territorio rimangano scoperte: tra le proposte figurano agevolazioni fiscali e contributi per i medici che scelgono di aprire studi nei quartieri meno serviti, anche attraverso un fondo comunale dedicato al supporto dell’affitto degli ambulatori.

Inoltre, si sta considerando l’istituzione di unità mobili sanitarie, capaci di offrire visite mediche e screening direttamente nei quartieri periferici, facilitando così l’accesso alle cure soprattutto per chi ha difficoltà a spostarsi.

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